Turisti e appassionati richiamati dal fascino di Sant’Agata

Turisti e appassionati richiamati dal fascino di Sant’Agata

CATANIA – È la terza festa al mondo, tra le più belle e sentite. Quella di Sant’Agata richiama ogni anno numerosi turisti provenienti dall’Italia, dall’Europa e dal resto del mondo.

Nei giorni scorsi, quelli tra il 3 e il 6 febbraio, non è stato difficile incontrare turisti di diverse nazionalità. Alcuni richiamati dal sentimento religioso, altri dalla curiosità e dalla voglia di vivere l’incredibile folklore che si respira durante la ricorrenza.

Nel seguire la festa, la nostra redazione si è imbattuta anche su alcune persone provenienti da altre città italiane, come Torino, Brescia, Roma e Milano. A colpire sono stati i ceri, la Santa, le candelore e anche la parte pagana, quella delle bancarelle e dei cibi tipici della festa.

“Ho assaggiato tutto e non c’è stato nulla che non abbia apprezzato. Poi, la festa è qualcosa di meraviglioso e si sente uno spirito e una partecipazione unica”, commenta un milanese.

Della stessa opinione una ragazza di Brescia: “Ho visto anche la messa dell’Aurora, è qualcosa di incredibile. C’è tanta gente che viene, devota e non”. 

Qualcosa di ammaliante e che lascia senza parole, tanto da convincere qualcuno a tornare per la seconda volta: “Non è la prima volta che vengo – racconta Bruno da Roma -. Questa festa mi piace molto, ha qualcosa di speciale e lo spettacolo che regalano i ceri e il fercolo che cammina credo che sia unico in Italia e anche nel resto del mondo”.

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“Semu tutti devoti tutti?”, in questo caso poco importa. Il legame tra devoti, credenti e non credenti è qualcosa che non è facile da ottenere. E Sant’Agata, avvolta in quel fascino di religiosità e di mistero, riesce a richiamare milioni di persone da qualunque parte del mondo.