Uccidere il lupo per salvare le pecore? Meditate gente, meditate…

Uccidere il lupo per salvare le pecore? Meditate gente, meditate…

PALERMO – Mentre a Palermo era in piena attività il mercato del calcio, pardon dei politici, per le candidature a sindaco, a Roma il ministero per gli affari regionali diceva no alla caccia al lupo, con il benestare delle associazioni ambientaliste, mentre la Coldiretti diceva: “Però bisogna pur salvare le pecore!”.

A primo acchito, non appare molto fisiologico il confronto, ma sono diatribe che spesso infiammano gli animi nella società civile. A Palermo, dicevamo per fatto di cronaca politica, Forza Italia lancia l’appello a Gaetano Armao, presidente del Movimento “Sicilia Nazione” tralasciando “l’acquisto” della candidatura di Fabrizio Ferrandelli. Nel Pd continuano le lotte interne se sostenere Leoluca Orlando o meno. A Roma, invece, viene adottato un provvedimento, anche se non definitivo ma di sospensione, della eliminazione dei lupi a livello nazionale. Chiaramente più che provvedimento si tratta di un ravvedimento vero e proprio, visto che l’andamento del numero delle uccisioni è pari mediamente a 300 all’anno su una presenza di circa 1500 esemplari.

Ma perché si deve ammazzare il lupo per difendere le pecore? Non sarebbe meglio proteggere il gregge nel migliore dei modi e lasciare in pace la natura e tutti gli esseri viventi sia di razza animale che vegetale?

Se ne sono dette tante sul lupo, ci sono proverbi come “il lupo perde il pelo ma non il vizio”, ma riferito alla razza umana come ancora “al lupo al lupo!”; “attenti al lupo” come la canzone di Lucio Dalla; “Balla coi lupi” il film con Kevin Costner ; nei carton come “il Lupo Eziechele” e nelle favole come “il lupo cattivo di cappuccetto Rosso” e sempre riferite alla razza umana.

La fantasia non ha mostrato limiti sull’accostare il lupo a devianze personalistiche del genere umano. E la società non condanna a morte l’uomo, ma il lupo in quanto animale. Ma se ci riflettiamo un po’: quanti “uomini lupo” dovremmo mandare al patibolo? Eppure una società civile, degna di questo nome, non lo fa, anche se dovrebbe prendere provvedimenti di tutele popolari, come sapere scegliere i candidati che questa volta “perdano il vizio e non il pelo”!

Giuseppe Firrincieli