Salvatore Massimo Fazio contro la società che si lamenta

Salvatore Massimo Fazio contro la società che si lamenta

CATANIA – È “Regressione suicida dell’abbandono disperato di Emil Cioran e Manlio Sgalambro” il libro in vetta alle classifiche, scritto dal filosofo catanese Salvatore Massimo Fazio.

Fu l’amico Luigi Pulvirenti che un giorno mi disse che la mia parte distruttrice era incollocabile se non in una nuova branca: il nichilismo cognitivo – dichiara Fazio -. Anni dopo mi ritrovo agli atti filosofici come fondatore di questo pensiero, assieme a Davide Bianchetti e da li è iniziata questa storia“.

Il libro è stato scritto in 6 anni. Estrapolai 22 pagine della mia tesi di laurea e da lì è nato tutto. Penso che la società si diverta a lamentarsi e allora propongo di arrendersi cosi almeno la lamentela è giustificata. La perdita di valori sta proprio in questo, non nel politico che ci frega. Con la resa possiamo vedere chi sono i codardi che si lamentano tanto per farlo e chi ne ha davvero diritto” spiega il filosofo catanese.

Alla sua pubblicazione, il libro ha visto un grande successo, puntando all’impennata che ha avuto l’altro libro di Salvatore Fazio “Insonnie“: “Me lo auguro, perché non sovverto totalmente la tesi del precedente, ma ne creo una rivoluzione inevitabile, che parte e trova la sua nascita nella propedeuticità di quest’ultima opera stessa… una monade edita da Bonfirraro”.

Continua, il filosofo, spiegando e sostenendo sempre la sua idea di rassegnazione alla morte della speranza e all’accettazione del dolore come unica salvezza.

Infine conclude, dando un consiglio fondamentale a chi vorrebbe intraprendere la sua strada, quella del filosofo contemporaneo: “Fare analisi e non farsi sottomettere, semplicemente non reagendo… facendo ‘rosicare’ i rosiconi“.

Elisa Guccione