Geyser su Europa, programmate due missioni da NASA ed ESA

Geyser su Europa, programmate due missioni da NASA ed ESA

Tra i desideri dell’uomo vi è sempre stato quello di riuscire a guardare al di là dei propri orizzonti limitati. È ciò che prova a fare, da anni, il telescopio Hubble che, di recente, ha immortalato getti di vapore acqueo su Europa, una delle quattro lune di Giove. Il satellite, scoperto da Galileo Galilei il 7 gennaio 1610 e dalle dimensioni leggermente più piccole di quelle della Terra, insieme a Encelado che gravita intorno a Saturno, è l’unico corpo celeste del sistema solare in cui è stata registrata tale attività. Si tratta, in pratica, di spruzzi di acqua nebulizzata simili a geyser, alti tra i 160 e 200 km, i quali lasciano presuppore l’esistenza di oceani allo stato liquido sotto la superfice.

geyser

Secondo quanto fotografato dallo Space Telescope Imaging Spectrograph (STIS) «l’atmosfera di un pianeta extrasolare – spiega William Sparks dello Space Telescope Science Institute (STScI) – blocca parte della luce stellare che ha dietro. Se c’è una sottile atmosfera intorno ad Europa, questa ha il potenziale di fermare parte della luce di Giove e potremmo dunque vederla come una silhouette». Le foto, infatti, raccolte nel corso di un anno e mezzo di osservazioni, mostrano delle sottili striature vicino al Polo Sud.

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La domanda rimane la stessa: se c’è acqua c’è vita? Forse, dato che gli organismi microbici nascono, crescono e muoiono in simili condizioni, ma l’unico modo per averne certezza è una missione sul luogo, con le dovute e relative analisi. Gli astrofisici lo sanno bene e, per esserne sicuri, la NASA ha già programmato il lancio di una sonda robotica per la metà degli anni ’20; l’ESA, diversamente, sta preparando una missione più complessa, denominata Jupiter Icy Moon Explorer, per esaminare oltre Europa, anche i fratelli Io e Ganimede intorno al 2033. Se Hubble non si è sbagliato, stavolta l’impatto della scoperta potrebbe essere rivoluzionario.

Alberto Molino