Caccia, la difesa delle associazioni venatorie: “Siamo necessari per il controllo della fauna”

Caccia, la difesa delle associazioni venatorie: “Siamo necessari per il controllo della fauna”

CATANIA – La stagione venatoria 2016-2017 ha preso ufficialmente il via il 18 settembre, anticipata in Sicilia, come in altre 15 regioni, dalla “preapertura” del primo settembre.

Sono numerose le specie cacciabili: oltre alle volpi e ai conigli, i 34 mila cacciatori siciliani possono puntare le doppiette contro ghiandaie e colombacci nei boschi, anatre selvatiche e germani in lagune e stagni, ed anche merli, tordi, tortore, gazze, quaglie, beccaccini, alzavole, marzaiole e cornacchie nere e grigie.

L’attività venatoria viene consentita negli ambiti territoriali di caccia nei giorni di lunedì, mercoledì, giovedì, sabato e domenica, per non più di tre giorni a settimana, a libera scelta del cacciatore. Nei periodi e nei giorni nei quali non è consentito l’esercizio venatorio sono vietati il porto e l’uso delle armi da caccia.

Ecco le altre limitazioni previste dal Calendario Venatorio emanato dall’Assessore regionale dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea, Antonello Cracolici:

− il colombaccio nel mese di settembre 2016 e nel mese di gennaio 2017 può essere cacciato esclusivamente nella forma di appostamento temporaneo;
– al fine di non recare disturbo alle altre specie, dal 1 al 30 gennaio 2017 la caccia alla gazza ed alla ghiandaia è consentita esclusivamente nella forma di appostamento temporaneo;
− dal 1 al 19 gennaio 2017 la caccia al tordo bottaccio, al tordo sassello ed alla cesena è consentita esclusivamente nella forma di appostamento temporaneo;
– dal 1 al 31 dicembre 2016 la caccia all’allodola è consentita esclusivamente nella forma di appostamento temporaneo (fonte iocaccio.it).

Sono considerati appostamenti temporanei di caccia quelli costituiti da attrezzature smontabili di durata non superiore a una giornata di caccia o da ripari di fortuna.

Contro chi non vede di buon occhio la pratica venatoria, la Fenaveri (Federazione Nazionale Associazioni Venatorie Riconosciute) ricorda e difende il ruolo dei cacciatori: “Siamo utili, necessari nel controllo della fauna selvatica, al servizio degli agricoltori e della collettività tutta. Per la tutela delle colture agricole servono l’uomo-cacciatore, il cinghialaio e il controllore, i loro fucili”.

Il calendario venatorio attualmente in vigore per la stagione 2016-2017 a loro avviso, però, li penaizza. Per Anuu Migratoristi, Arci Caccia, U. N. Enalcaccia P.T. e Federazione Italiana della Caccia fare un calendario venatorio e discutere di caccia in Sicilia è molto difficile; quando tutto sembra rivolgersi al meglio ecco che si ricomincia dall’inizio”.

Le quattro associazioni venatorie si riferiscono in particolare alla mancata approvazione delle loro proposte relative alle motivazioni per la convalida della caccia della moretta e del combattente: per la prima non esisterebbero ragioni scientifiche tali da determinare il divieto di caccia, mentre il secondo sarebbe considerato una specie di “minima preoccupazione” in Europa.

I cacciatori si scagliano, inoltre, contro “l’illegittimità palese nel mantenere il divieto di caccia nei pantani di Gelsari e Lentini”.  Spiegano le associazioni: “Pur essendo scaduto il secondo decreto, e quindi per la seconda volta il vincolo biennale, si continua ancora ad ignorare quanto stabilito dalle leggi vigenti”.

Le quattro associazioni, oltre a difendere gli interessi dei cacciatori siciliani, sono impegnate nel rilancio della politica venatoria, cercando di sollecitare l’interesse dei giovani per l’attività venatoria e rafforzando il rapporto con il mondo agricolo.

La stagione venatoria terminerà ufficialmente, come previsto dal calendario, il 30 gennaio.