Mobilità straordinaria: parla Denaro, ma i docenti dissentono

Mobilità straordinaria: parla Denaro, ma i docenti dissentono

CATANIA – Continuiamo a cercare di fare chiarezza in merito alla situazione legata alla mobilità straordinaria dei docenti per l’anno scolastico 2016/2017

Stavolta abbiamo chiamato in causa Pippo Denaro, segretario della Cisl Scuola di Catania.

Partiamo da uno degli argomenti più caldi, trattato già precedentemente: è chiarito come sia possibile che un docente appartenente alla fase C superi uno della fase B?

Purtroppo si, è chiarito. Avviene o se un docente si avvale della legge 104 (cioè: se è portatore di handicap grave o se assiste un parente che versa in analoghe condizioni, ha diritto a scegliere la sede di lavoro più vicina alla propria abitazione, ndr.) o se si tratta di un passaggio di cattedra, per esempio da medie a superiori. Anche in questo caso infatti si ha diritto di scegliere la sede più vicina. Poi ovviamente ci sono gli errori…“.

Quanto detto però non trova riscontro con ciò che i docenti e gli altri sindacati ci dicono: le varie agevolazioni legali valgono solo all’interno della stessa fascia. Tradotto in Italiano che significa? Che, indipendentemente dalla 104 o dal passaggio di cattedra, un docente della fase C non potrà mai e poi mai superare uno della B. Tutte queste agevolazioni valgono solo all’interno della medesima fascia, quindi un docente della C con la 104 ne potrebbe superare un altro sempre però della fascia C. E in effetti documentandosi la versione corretta pare essere proprio questa.

Comunque la probabilità più quotata è sempre quella: veri e propri errori, e in questo caso, che si fa? Ricorso?

Noi non siamo come l’ANIEF, non facciamo ricorsi su ricorsi. Preferiamo sederci al tavolo e discuterne. Noi operiamo tramite la conciliazione“.

Sarebbe?

Intanto verifichiamo che ci sia stato un effettivo errore. Se così fosse andiamo al provveditorato che è autorizzato, essendoci un’intesa governo-sindacati, a sistemare rapidamente la situazione. La conciliazione è un metodo rapido e veloce; andando dal giudice del lavoro invece si perderebbero tempo e denaro“.

Purtroppo però i docenti ci riferiscono che, in generale e senza particolari riferimenti alla Cisl, sindacati e avvocati evitano di trattare conciliazioni della fascia B. Addirittura, ci dicono, il MIUR avrebbe ammesso di non averle neanche prese in considerazione. Il perché è un mistero, anche se i prof si sono fatti una mezza idea: “Esattamente non lo so, probabilmente il discorso è che la fascia B è più complicata da trattare. Consideri che solo due avvocati hanno appoggiato la mia causa“.

Due su quanti?  “Eh… lasciamo perdere; la definiscono troppo cavillosa“.

Denaro, un parere su tutta la situazione.

Mah… Renzi è stato non solo furbo, ma anche bugiardo. L’anno scorso disse che i sindacati non volevano le immissioni in ruolo. In realtà noi avevamo solo detto di non immetterli in questo modo e con questa riforma“.

E almeno su questo hanno ragione. Infatti una cosa su cui sindacati e docenti “conciliano“, stavolta veramente c’è: “con la buona scuola è peggiorato tutto“.