Ti leggo nel pensiero

Ti leggo nel pensiero

Leggere nella mente altrui è il sogno di tante persone, ma finora è rimasto una pura utopia fantascientifica, o no? All’Università della California a Berkeley, il professor Jack Gallant, grazie a sofisticate risonanze magnetiche, è riuscito a mappare la struttura cerebrale umana. «Il cervello – ha spiegato il neuroscienziato alla giornalista Daniela Ovadia di Focus – conserva il significato delle parole in aree ben precise, in base alla categoria a cui appartengono. Quello che siamo riusciti a fare è comprendere dove si trovano le parole a prevalente contenuto visivo (per esempio i colori), tattili (come la parola ‘dita’) o collegate a determinate attività quali il lavoro (per esempio ‘riunione’)».

In altri termini, a ogni contenuto del pensiero è associata un’area che, se stimolata in modo volontario o involontario, attiva e “illumina” i lobi temporali, ossia quelle regioni dell’encefalo dove è allocata la memoria. La ricerca di Gallant e del suo team è consistita nell’analizzare la risposta cerebrale di più persone alle stesse immagini, chiedendo loro di visualizzarle in mente in un secondo momento. Si è scoperto che, anche per concetti complessi (ad esempio facce, oggetti in movimento, ombre, ecc.) le zone coinvolte sono le medesime seppure cambino gli individui.

La “mappa” che ne è derivata mette in evidenza 11 macro-aree: temporale, visiva, tattile, numerica, corporea, astratta, sociale, relativa al riconoscimento di persone, violenza, luoghi aperti e chiusi. Ogni area, per essere riconoscibile, è stata contrassegnata dai ricercatori con un colore diverso, ma il problema della catalogazione sorge nel momento in cui si prova a scendere più in profondità, cioè quando si cercano i dettagli della singola rappresentazione mentale.

Analogamente alla lettura della mente per immagini, sempre all’Università della California, nel 2012 Brian Pasley ha condotto un esperimento sui suoni. Registrando le risposte della corteccia uditiva di un gruppo di volontari, è riuscito a scoprire le regioni che si attivano in corrispondenza sia dell’ascolto che della visualizzazione astratta di determinate note, a patto però che queste ultime corrispondano a “parole”, ovvero concetti razionalizzabili e traducibili sotto forma di linguaggio.

Mappa mentale

La sfida della ricerca, ad oggi, è rappresentata dal problema della variabilità delle idee. Qualora si riuscisse a stilare un elenco di (quasi) tutti i termini presenti nella mente di un essere umano, allora gli si potrebbe davvero leggere nel pensiero.

Alberto Molino