Sbarchi, poliziotti e addetti ai lavori a rischio: “Sistema d’accoglienza inadeguato”

Sbarchi, poliziotti e addetti ai lavori a rischio: “Sistema d’accoglienza inadeguato”

CATANIA – Il numero di sbarchi che si susseguono a Catania, tra l’indifferenza generale, e l’inadeguato sistema di accoglienza strutturale, rendono sempre più difficoltoso il lavoro di poliziotti, medici e volontari. La denuncia è del sindacato di polizia Siap.

Centinaia di uomini, donne e bambini vengono fatti sbarcare a ritmi insostenibili nella precaria struttura di accoglienza, ossia “il molo del porto ad aria libera”. Poliziotti ed enti preposti, sono costretti ad adeguarsi al sistema e alla celerità con cui si deve procedere al controllo, sia esso sanitario sia di identificazione, con il concreto pericolo di far saltare i sistemi di prevenzione sanitaria.

Problemi distanti da chi deve dare le direttive organizzative e operative che vengono lasciate sul campo, all’improvvisazione e alla intraprendenza del singolo operatore, sia esso medico che poliziotto. Troppa affluenza e troppo pochi gli operatori e così capita che la fretta crea falle nel sistema.

La notizia di un malato di meningite batterica, ricoverato all’ospedale di Cremona dopo essere sbarcato il 30 luglio scorso a Catania, passando i controlli, identificato e smistato in altri centri con un pullman, ha destato perplessità e preoccupazione riguardo alla pericolosa falla del sistema. Così che, dopo 4 giorni gli operatori sono stati informati della brutta notizia e costretti ad iniziare una profilassi contro la meningite.

Scabbia, tubercolosi e chissà cos’altro ancora si aspetta, e nel frattempo i turni massacranti di 10 ore e la fretta di mandare via i migranti, espongono a gravi e invisibili pericoli gli operatori, in special modo i poliziotti dell’Immigrazione e della Polizia Scientifica.

Per questo il Siap ha chiesto un’apposita e urgente riunione per la valutazione del rischio a cui sono esposti i poliziotti e le misure di prevenzione che metterà in atto.