Gela, accordo raggiunto per salvare la raffineria

Gela, accordo raggiunto per salvare la raffineria

GELA – Torna la normalità a Gela all’indomani dell’accordo trovato tra i vertici dell’Eni e le istituzioni durante l’incontro presso il ministero dello Sviluppo Sconomico tenutosi a Roma. La raffineria appare salva e i sindacati hanno comunicato che l’Eni si è impegnata a rispettare il piano di investimenti siglato nel 2013.

Le parti sono d’accordo per iniziare ora un nuovo confronto sulla politica del gruppo per arrivare ad un nuovo accordo sulle prospettive industriali di Eni. Il successivi incontro si dovrà tenere entro il prossimo 15 settembre, sempre al Ministero dello Sviluppo Economico.

Tiepido ottimismo da parte dei lavoratori ma le sigle sindacali, Cgil, Cisl e Uil, hanno emesso una nota congiunta nella quale spiegano che “le parti hanno condiviso un verbale d’incontro che impegna l’azienda al riavvio delle operazioni preliminari alla ripartenza della linea 1 della raffineria di Gela, anche attraverso il coinvolgimento dell’indotto, alla realizzazione degli investimenti relativi alla seconda fase del progetto di riconversione della Green Refinery di Porto Marghera nel rispetto e nei tempi previsti dagli accordi sottoscritti in luglio 2013 e in febbraio 2014”.

A partire da settembre gli esponenti dei lavoratori e i vertici della raffineria saranno impegnati nella realizzazione di un nuovo protocollo di relazioni sindacali per la competitività e lo sviluppo delle attività dell’Eni a fronte della condivisione del quadro e delle prospettive industriali.
Anche il ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi ha espresso la sua soddisfazione: “Si tratta di un risultato importante e grazie all’intesa siglata oggi è possibile riavviare un confronto tra le parti necessario per il funzionamento di siti significativi per il territorio, con la salvaguardia dei livelli occupazionali”.