Le aziende siciliane tornano a respirare: parte il progetto “RipartImpresa” del M5s

Le aziende siciliane tornano a respirare: parte il progetto “RipartImpresa” del M5s

PALERMOUna boccata d’ossigeno. Significa questo il provvedimento vagliato quest’oggi dalla Regione Siciliana per circa 46 mila aziende e 50 mila professionisti. Sono 12 i miliardi di euro in gioco messi sul tavolo del progetto “RipartImpresa” che a partire dal prossimo 6 giugno, grazie a nove sportelli dedicati, consentirà alle imprese e ai liberi professionisti siciliani di compensare le cartelle esattoriali con i crediti vantati nei confronti della pubblica amministrazione.

L’operazione è stata portata avanti dall’ente Riscossione Sicilia sulla base di una proposta del Movimento 5 stelle che non era mai stata presa seriamente in considerazione dalla giunta Crocetta. Un emendamento pentastellato che andava in questa direzione era stato, infatti, bocciato dall’Ars in occasione delle ultime finanziarie regionali.

L’iniziativa è stata presentata oggi a Palazzo dei Normanni dai maggiori esponenti del M5s siciliano, ovvero Angela Foti e Giancarlo Cancelleri, e dall’amministratore di Riscossione Sicilia.

I requisiti per potere mandare in porto l’operazione, che garantirà un importante sgravio fiscale ad aziende sull’orlo del baratro, sono pochi ma ferrei: i crediti nei confronti di Stato, Regioni, Comuni e aziende sanitarie ed ospedaliere dovranno essere non prescritti, certi, liquidi, esigibili e, soprattutto, certificati.

La richiesta della compensazione debiti/crediti delle imprese – ha affermato Giancarlo Cancelleriera stata avanzata da noi anche in occasione delle ultime finanziarie, ma l’emendamento relativo è stato sempre bocciato. Fa sorridere leggere ora la nota con la quale Crocetta plaude sostanzialmente all’iniziativa, quando proprio il governo, in prima battuta, ha sempre bocciato la nostra proposta. Ora, però, non voglio fare polemiche, l’unica cosa che conta è che l’operazione sia partita”.

Finalmente – ha detto il capogruppo Angela Fotisi parte anche in Sicilia. L’operazione, infatti, dovrebbe essere una realtà in tutta Italia grazie ad un emendamento del nostro deputato alla Camera, Mattia Fantinati, approvato nel contesto della legge di stabilità. Invece, a parte qualche piccola compensazione, valutabile nell’ordine di un centinaio di migliaia di euro, l’operazione qui da noi è rimasta praticamente lettera morta”.

La compensazione debiti/crediti dovrebbe togliere anche parecchie castagne dal fuoco a Riscossione Sicilia, ridando ossigeno ai suoi asfittici bilanci, visto che la società beneficerà, per ogni operazione andata in porto, dell’aggio dell’8 per cento.

I numeri che “RipartImpresa” porta in dote sono a dir poco clamorosi. I dati forniti da Banca d’Italia, MEF (Ministero dell’Economia e Finanze) e Unimpresa raccontano di un debito di circa 12 miliardi della pubblica amministrazione nei confronti della aziende siciliane. Da questo dato, tra l’altro, sono fuori i professionisti (che potranno pure beneficiare della compensazione) che sono valutabili nell’ordine di 50 mila unità.

Dodici miliardi – ha aggiunto Cancelleri – è una cifra spaventosa. Se solo si riuscisse a compensarne una parte, l’intera economia isolana ne trarrebbe un enorme beneficio, evitando anche il possibile tracollo di numerose imprese. Non sono poche, infatti, quelle che sono andate incontro a fallimenti per mancanza di liquidità, in attesa di pagamenti da parte della pubblica amministrazione che in Sicilia non arrivano mai”.

La Sicilia è, infatti, tra le Regioni più lente a pagare le imprese. Nell’elenco dei 500 enti più veloci a saldare le pendenze con le aziende, stilato dal MEF e relativo al 2015, appena undici sono in Sicilia, con il primo (Comune di Gravina di Catania) solo all’ 86° posto.

I vantaggi di questa operazione – ha concluso Cancelleri – sono molteplici. E non solo per i titolari delle imprese. A beneficiarne saranno infatti anche tantissimi dipendenti, su cui spesso finiscono per riverberarsi i ritardi dei pagamenti ai loro datori di lavoro. Senza contare che in caso di fallimento sarebbero i primi a finire per strada”.

L’azzeramento dei debiti previdenziali, inoltre, consentirà a tantissime imprese di risalire sulla giostra degli appalti, da cui erano state estromesse a causa del durc (il documento che attesta la regolarità contributiva) non in regola.

I DATI: Le aziende creditrici. Il totale delle aziende che in Sicilia vantano un credito nei confronti della pubblica amministrazione sono 46.118. Di queste 28.723 operano nel settore dell’edilizia, 16.567 in quello dei servizi e 828 in quello industriale. Non è noto il dato relativo ai professionisti che può essere valutato nell’ordine di 50 mila unità.
I tipi di debito che possono essere compensati. Le pendenze nei confronti della Pubblica Amministrazione che possono essere azzerate dai crediti vantati sono praticamente tutti i tipi di tributo: Iva. contributi previdenziali, Ici, Tari, Tasi, multe automobilistiche e altro.

A partire dal 6 giugno in tutti i nove capoluoghi capoluoghi di provincia siciliani sarà attivato uno sportello “Ripartimpresa”, a questo potranno fare riferimento i cittadini per chiedere la compensazione. Lo sportello, in conferenza di servizio con le amministrazioni interessate, chiederà agli enti debitori la certificazione dei crediti vantati da imprese e professionisti per le prestazioni fornite mai pagate. La richiesta di compensazione potrà essere fatta dai cittadini anche tramite il sito internet di Riscossione Sicilia.