L’ecatombe degli interrogativi. Intanto le comunità alloggio sono al collasso

L’ecatombe degli interrogativi. Intanto le comunità alloggio sono al collasso

AUGUSTA – Tiziana Beghin, Ignazio Corrao hanno firmato. A dare man forte si è aggiunta Laura Ferrara. I tre europarlamenti pentastellati sono passati dalle parole ai fatti, mettendo nero su bianco i loro nomi sulla interrogazione alla Commissione UE sul caso Augusta 2016, quello che vi abbiano documentato fin dai primi, clamorosi sviluppi. Nella foto il documento che è stato depositato con in fondo le firme dei deputati.

Interrogazione UE

Sull’operazione sbandierata dal Governo Renzi è sceso un imbarazzato e imbarazzante silenzio. La Marina Militare, dopo puntuali comunicati stampa per pubblicizzare l’attività avviata per recuperare il relitto con all’interno 700/900 vittime della più grande ecatombe del Mediterraneo, quella dello scorso 18 aprile, si è arenata. L’ultimo comunicato risale a 16 giorni fa. Dopo avere diffuso la notizia della sospensione del traghettamento del peschereccio attribuita alle condizioni marine avverse, il silenzio assoluto; come se l’operazione non fosse mai esistita; come se non fossero già stati spesi milioni di euro; come se non fossero mai stati mobilitati i vigili del fuoco siciliani che avrebbero dovuto riesumare i corpi dalla fossa comune; come se non fosse stato allestito un nuovo hangar, dopo quello smontato perché troppo piccolo, nella base Nato del porto di Augusta; come se fosse soltanto un incubo organizzativo quel che vi abbiamo mostrato e descritto a puntate, dagli errori tecnici, alle gaffe, fino al grottesco inabissamento in attesa di vederci chiaro su come fare, probabilmente in agosto.

Ma sono informazioni non ufficiali, che siamo riusciti ad avere per vie traverse. Perché gli organi istituzionali coinvolti nella vicenda si sono trincerati. Sull’assoluta assenza di sensibilità nei confronti dei vigili del fuoco che sarebbero stati chiamati all’agghiacciante compito poi… Tant’è che, fra le altre cose, nell’interrogazione si chiede “se si è a conoscenza del fatto che il personale non dispone di alcun manuale per le varie procedure di recupero né è stata data una preventiva formazione in materia specifica”.

Sembra incredibile, ma le cose stanno così. In attesa di sviluppi, Ignazio Corrao torna ad incalzare la Commissione europea. Il deputato alcamese è promotore di una serie di interventi per informare l’Esecutivo europeo sullo stato di disagio che vivono operatori e ospiti delle comunità alloggio per minori non accompagnati. “La Sicilia – spiega Corrao – ospita circa 4.500 minori stranieri, cifra ben più elevata rispetto a quelle di altre regioni italiane. La legge regionale n. 22/86 prevede che le comunità alloggio per minori abbiano determinati requisiti strutturali ed organizzativi, tra cui la presenza di figure professionali qualificate. Il costo giornaliero per minore è di circa 76 euro, di cui 45 euro erogati dal ministero dell’Interno, mentre la rimanente parte dovrebbe essere garantita dai comuni. Di fatto i comuni siciliani non hanno le risorse per sostenere questi costi ulteriori e il risultato è che le comunità alloggio per minori non riescono più a stare in piedi e gli stipendi del personale non vengono pagati, talvolta da più di 10 mesi. La soluzione proposta dalla Regione Siciliana consisterebbe nell’abbassare gli standard di qualità, riducendo quindi i costi ai 45 euro erogati dallo Stato e comprimendo inevitabilmente i diritti garantiti ai minori”.

Corrao chiede alla Commissione Europease è legittima e ammissibile la compressione dei diritti dei minori stranieri non accompagnati e se ci sono apposite risorse per sgravare i Comuni. Il peso di tale fenomeno globale ricade in questo modo inevitabilmente sui Comuni che devono già far fronte a nuove esigenze e con sempre minori risorse. Chiediamo quindi a Bruxelles di farsi carico di questi costi”.

Nel frattempo data la non risposta dell’Esecutivo europeo, le richieste di Corrao tornano all’attenzione della Commissione Libe dell’Europarlamento. La questione è stata più volte sollevata anche dal gruppo M5S all’Ars. “Abbiamo interpellato più volte l’assessore al ramo sollecitando interventi urgenti a difesa dei minori stranieri e dei lavoratori che con grande spirito di abnegazione affrontano immani difficoltà economiche in cambio di una pacca sulle spalle da parte di un governo regionale assolutamente inadeguato – affermano i deputati del gruppo parlamentare M5S – e sempre in prima linea quando si tratta di fare passerella fingendo di non sapere se esiste una cultura dell’accoglienza. Questa si fonda sui sacrifici delle circa 400 comunità – concludono – che tecnicamente sono fallite e rimaste inascoltate“.

Alessandro Sofia