Cara di Mineo: tra proroghe alle indagini e corruzione

Cara di Mineo: tra proroghe alle indagini e corruzione

CATANIA – È alta l’attenzione sulle sorti del Cara di Mineo e, come riporta il quotidiano “La Sicilia”, è il tempo dei chiarimenti e delle decisioni da parte della procura di Caltagirone.

Mentre l’hot-spot sul Mediterraneo assume sempre maggiore importanza per il Viminale e il gli ospiti sono diventati più di 3000, si viene a sapere della richiesta di proroga di indagini della Procura di Caltagirone sul mega appalto da 100 milioni per la gestione dei servizi al Cara.

In sostanza, dopo le accuse di corruzione, concussione e abuso d’ufficio sono stati iscritti nella lista degli indagati 12 persone, primi fra tutti i sindaci dei 9 Comuni appartenenti al consorzio “Calatino terra di accoglienza”: il sindaco di Mineo Anna Aloisi, il sindaco di San Cono Nuccio Barbera, il sindaco di Castel di Iudica Giuseppe Grasso, il sindaco di Raddusa Cosimo Marotta, il sindaco di Mirabella Imbaccari Enzo Marchingiglio, il sindaco di di San Michele di Ganzaria Giancluca Petta, il sindaco di Vizzini Marco Sinatra, il sindaco di Licodia Eubea Giovanni Verga e il sindaco di Ramacca Franco Zappalà, e i membri della commissione di gara Luca Odevaine, l’ex direttore del consorzio Giovanni Ferrera e Salvatore Lentini, capo Utc di Vizzini.

Oggi questi stessi indagati si dichiarano innocenti e dicono di avere fiducia nella giustizia, ma chiedono che il procuratore della Repubblica di Caltagirone Giuseppe Verzera “faccia in fretta” proprio per il contatto diretto che hanno i primi cittadini hanno con le loro comunità.

Il Cara oltre a riempirsi sempre di più di immigrati, quindi, sembra essere un ricettacolo per il malaffare visto che al momento sono almeno sei le inchieste che coinvolgono il centro di accoglienza. 

Nel coro di polemiche si aggiunge anche la voce di Sel-Si Catania che parla del Cara di Mineo come di un posto strategico per mettere in piedi un sistema politico-affaristico-mafioso che ha solo speculato sulla pelle dei migranti e ha ribadito la richiesta di chiudere il centro di accoglienza in provincia di Catania.

Ma i migranti nel frattempo dove li mettiamo?

Dentro il filo spinato di contrada Cucinella la vita continua ma con difficoltà in quanto il Corsorzio del Comuni è stato affidato a un commissario liquidatore, Carmelo Brunello  e l’Anticorruzione ha commissariato due delle cooperative che gestiscono l’appalto incriminato “Casa della Solidarietà” e “La Cascina” affiancando agli amministratori giudiziari una Struttura di missione coordinata dall‘ex viceprefetto di Caltanissetta, Giuseppina di Raimondo, con il mandato di supportare la gestione e di preparare il terreno per la nuova gara che potrebbe essere anticipata rispetto alla scadenza del 2017.