Caso Ati. “Per le risorse idriche ci vogliono i subambiti”, parla l’assessore Vecchio

Caso Ati. “Per le risorse idriche ci vogliono i subambiti”, parla l’assessore Vecchio

CATANIA – “I vertici dell’Ati dovrebbero occuparsi con serietà della gestione delle risorse idriche in relazione al territorio in cui viviamo. Anche se le leggi comunitarie prevedono un’amministrazione su aria vasta, nella provincia catanese ciò è irrealizzabile senza che i costi e gli sperperi ricadano sui cittadini… lo dice la storia. Come prevede la legge regionale, sono necessari dei subambiti di intervento”.

Ha le idee chiare l’assessore all’energia Di Misterbianco Angela Vecchio che dichiara “fallimentari” le leggi europee che hanno impugnato per invalidità la volontà di creare dei subambiti di intervento tra quei comuni che sono in grado di gestire in maniera ottimale l’approvigionamento idrico in relazione alle esigenze territoriali. 

“È come se volessimo utilizzare una Ferrari per vincere a tutti i costi la corsa, ma la Ferrari arriva prima su un territorio pianeggiante e libero da ostacoli – dichiara l’assessore Vecchio utilizzando una metafore -. Per questo motivo dobbiamo immaginare il nostro territorio come montuoso e scosceso dove, per spostarsi, è meglio andare a bordo di una Panda, stando bene attenti ai pericoli”.

Così come gli altri sindaci che hanno partecipato alla riunione per fare chiarezza in merito alla questione “vertici” Ati, anche l’assessore Vecchio non vede di buon’occhio tutto ciò che sta accadendo e alza ancora il tiro sulla questione delle rappresentanze nell’elezione del presidente, vicepresidente e direttore.

“È chiaro che se il comune di Catania è chiamato a pagare per 350 mila abitanti, il suio voto non  può avere peso uguale a quello degli altri comuni più piccoli come invece è accaduto – incalza l’assessore -. Se vogliamo dare a tutti la stessa voce in capitolo, allora dobbiamo cambiare il quorum: ci vorrebbe il 70 per cento della partecipazione e ciò porterebbe anche i comuni più piccoli a partecipare non soltanto al momento delle nomine ma soprattutto quando si deve discutere dei problemi”.

Ma l’assessore ne ha una anche per la nomina del presidente, sindaco di Tremestieri Santi Rando.

“L’elezione del presidente è stato un momento assurdo, avrei voluto che ci fosse un dibattito che ognuno esponesse il suo programma – conclude assessore Vecchio -. Invece ho solo visto la voglia di andare in contro agli interessi di alcuni in sfavore degli utenti”.