Referendum sulle trivellazioni del 17 aprile. Ecco le ragioni del “NO”

Referendum sulle trivellazioni del 17 aprile. Ecco le ragioni del “NO”

SIRACUSA – Comincia ufficialmente il countdown per il referendum abrogativo della legge sulle trivellazioni in Sicilia, in programma per questa domenica 17 aprile. 

In questo periodo di propaganda gli esponenti nazionali del PD si sono sempre espressi a favore delle trivellazioni al largo delle coste siciliane. Questo loro pensiero è ampiamente condiviso anche da alcuni esponenti del PD siciliano, uno di questi è proprio il presidente del consiglio comunale di Siracusa Santino Armaro: “Io la prossima domenica andrò a votare al referendum e porrò la mia croce sulla casella del ‘NO’. Trovo davvero che questo referendum sia assolutamente inutile e ci terrei a sottolineare a chi non ne fosse adeguatamente informato che le trivellazioni verranno effettuate a dodici miglia dalle nostre coste”. 

Gli esponenti del PD siciliano si sono divisi in tre differenti fazioni: la prima è quella dei sostenitori del “Si”, che hanno deciso di voltare le spalle al partito nazionale per difendere la propria terra, la seconda è quella dell’associazionismo che promuove il non raggiungimento del quorum del 51% e infine i sostenitori del “No” a favore di una nuova linfa lavorativa. 

“Alcuni in questi giorni hanno consigliato di coinvolgere la Sicilia nell’utilizzo delle energie rinnovabili – continua Santino Armaro -. La nostra regione sulle energie rinnovabili è già un passo avanti, sia sull’utilizzo privato che industriale. Innanzitutto le trivellazioni verranno fatte solo sulle fonti di metano che non sono considerate inquinanti per il nostro territorio, poi ci sono diversi aspetti positivi da non sottovalutare. Votare ‘No’ ci permette di immetterci in un nuovo settore economico per il quale siamo già pronti, grazie a tecnologie all’avanguardia e a ingegneri perfettamente preparati. Un altro aspetto da non sottovalutare è quello delle risorse umane, in quanto le trivellazioni potrebbero portare una dose massiccia di lavoro”. 

“Inserirci in questo settore di mercato – conclude Armaro ci permetterebbe di aprirci a un nuovo settore economico, diventando noi i fornitori nazionali di gas metano e non dipendere così più dalle aziende estere”.

Abbiamo sentito le ragioni del “NO”, domani ci soffermeremo sulle ragioni del “SI”.