Pd, Raciti protagonista di “Aspettando Godot” bidonato dai sindacati

Pd, Raciti protagonista di “Aspettando Godot” bidonato dai sindacati

PALERMO – Probabilmente il segretario regionale del Pd Fausto Raciti si sarà sentito come nell’opera di Beckett “Aspettando Godot”. Al suo tavolo ha dapprima invitato tre interlocutori, due hanno dato forfait quasi contemporaneamente, un altro ha poi bidonato il segretario, lasciandolo solo. La lunga attesa, quindi, è stata vana.

E’ duro lo strappo che i sindacati hanno effettuato nei confronti del Pd. Per questa mattina era previsto un vertice tra i rappresentanti della triplice sindacale (Cgil, Cisl e Uil) e il segretario democratico che proprio ai nostri microfoni ha confermato lo strappo con il presidente Rosario Crocetta.

L’incontro doveva servire per fare il punto con i tre segretari Barone, Bernava e Pagliaro della situazione politica e amministrativa della Regione, alla luce delle recenti e aspre accuse che gli esponenti sindacali hanno scagliato contro il governatore.

Al termine dell’incontro i democratici avevano anche convocato una conferenza stampa. Forse la possibilità che quest’incontro potesse essere usato dal segretario regionale come una pezza d’appoggio per lo strappo compiuto con Crocetta ha messo in allerta i sindacati.

Il primo a lasciare la sedia vuota è stato Maurizio Bernava della Cisl. “La Cisl non è strumento di nessuno – ha spiegato il segretario -. Teniamo alla nostra autonomia, conquistata in questi sei anni di grave emergenza sociale e rispettiamo quella degli altri e dei partiti. Ma nessuno può chiamarci a recitare un ruolo a prescindere dai problemi di merito che per noi sono le strategie, le scelte e le soluzioni sulle vere emergenze del mondo del lavoro tutto e delle famiglie siciliane”.

“Il Pd ha dimostrato di dare priorità solo a interessi di gestione – prosegue Bernava – e di come ritagliarsi uno spazio nel potere politico gestionale in Sicilia. È indecente la vicenda del rimpasto, portata avanti senza mai pensare e dire una parola sull’emergenza economica, sociale ed amministrativa dell’isola”.

Anche Michele Pagliaro della Cgil ha disertato, a sorpresa, l’incontro. In una nota alla stampa ha spiegato: “Quello che abbiamo da dire sulla crisi alla regione e il Pd è contenuto in una lettera che nei giorni scorsi abbiamo inviato a Fausto Raciti e a Matteo Renzi nella qualità di segretario nazionale del Partito democratico. Stiamo aspettando le risposte”.

“Se in un primo momento eravamo stati possibilisti sull’incontro – spiega Pagliaro – era perché non abbiamo interesse ad azioni di facciata, a sottolineare che non siamo la stampella di nessuno perché questo è già nei fatti. Quello che pensiamo sulla situazione politica regionale è chiaro – aggiunge – e lo abbiamo ribadito anche nel corso dell’ultimo direttivo”.

Poi il duro affondo che mette sul banco degli imputati, seppur non direttamente, la linea intrapresa dal giovane segretario: “In Sicilia l’azione del Pd siciliano è stata deficitaria e distante rispetto a quello che servirebbe. La strategia politica, se così può chiamarsi, tutta sbilanciata su richieste di rimpasto e sulle poltrone, in un clima di costanti divisioni, di fronte ai tanti fallimenti del governo è poco credibile e rischia di trasformarsi in un boomerang per lo stesso Pd”.

Fausto Raciti, attraverso un comunicato, ha risposto agli appunti mossi dal sindacato. “Alla luce dell’improvvisa indisponibilità di una parte sindacale, abbiamo deciso di rinviare l’incontro in programma questa mattina – spiega il segretario -. Continuiamo comunque a ritenere che a fronte di un dibattito politico spesso giocato sulle tattiche parlamentari sia utile mettere al centro i problemi del lavoro, partendo dal confronto con le sigle sindacali più rappresentative. Dispiace constatare che questo sforzo in Sicilia sia più difficile che altrove, soprattutto alla luce dei limiti dell’azione di Governo più volte denunciati dagli stessi sindacati”.

Ha poi aggiunto, riferendosi ai sindacati, che “chiudersi nel rapporto con il solo governo regionale rischia di essere pericoloso non tanto per le sigle sindacali, quanto soprattutto per i lavoratori e i disoccupati siciliani. Noi saremo sempre al loro fianco, è nel nostro dna”.

Foto Flickr Elisa Greco cc license