Trivellazioni, rischio disastro ambientale. Ecco alcuni precedenti

Trivellazioni, rischio disastro ambientale. Ecco alcuni precedenti

SICILIA – Il dibattito sulle trivelle in Sicilia sta raggiungendo l’apice. E dire che le pagine dei libri di storia sono piene di tragici episodi, accaduti all’estero, legati al riversamento massiccio di petrolio in mare; non serve fare un grande sforzo di memoria, infatti, per ricordare la “Marea Nera”.

In sostanza tra l’aprile e l’agosto 2010 un incidente nel Pozzo Macondo della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon, affiliata alla British Petroleum, causò il rilasciò nel Golfo del Messico di milioni di litri petrolio che ancora oggi galleggia sulle acque di fronte alla Louisiana, Mississipi, Alabama e Florida.

Ma perché nessuno ne parla?

In realtà in molti sono a conoscenza dei pericoli derivanti dall’estrazione dell’oro nero e proprio per questa ragione gridano a gran voce “giù le mani dal mare Siciliano”.

Ma il problema pare non sia rappresentato solo dal petrolio, bensì anche dall’estrazione dei gas che potrebbero determinare terribili problemi di salute alla popolazione. Sempre in America, infatti, da qualche mese si registra la più grande fuga di metano a 40 chilometri dal centro di Los Angeles. Parliamo di 30 mila chili di gas naturale che fuoriesce dal terreno ogni ora per colpa di una falla nell’impianto di stoccaggio del fornitore, la Southern California Gas Company.

Sarebbe bastata infatti la rottura di una condotta di solo 20 centimetri di diametro ad una profondità di 150 metri, per causare quello che potrebbe essere il peggior disastro ambientale della storia d’America. La fuga di gas metano è, infatti, una vera e propria bomba climatica visto che è 86 volte più efficace della Co2 nel trattenere calore nell’atmosfera.

E che dire poi di ciò che è da poco accaduto in Perù? Sembra un dejà vu: poche settimane fa l’oleodotto della compagnia petrolifera di Stato Petroperu viene danneggiato da una frana e adesso due grosse perdite di petrolio stanno contaminando il fiume Maranon, uno dei principali affluenti del Rio delle Amazzoni.

Ora torniamo in Sicilia… e se questo accadesse anche da noi? In molti dicono “prima o poi il petrolio finirà” ma qui non abbiamo bisogno di magre consolazioni, bisogna pensare che incidenti come quelli citati potrebbero ripetersi: ragionare sul futuro prima che sia troppo tardi.