Truffa dei teatri siciliani, il Gip archivia l’indagine

Truffa dei teatri siciliani, il Gip archivia l’indagine

PALERMO – Nel settembre 2011, la Guardia di Finanza di Palermo, sottopose a verifica soggetti economici che avevano percepito contribuiti previsti dalla legge regionale 25 del 2007, erogati dall’assessorato regionale dei Beni Culturali.

Pare, infatti, che per quasi tutta la durata dell’anno 2008, coloro che esercitavano potere decisionale nella gestione di decine di teatri dislocati a Palermo, Catania e Messina si fossero appropriati dei fondi per promuovere lo sviluppo delle attività teatrali.

Si è parlato di una truffa di due milioni di euro ai danni della Regione perché, dalle indagini, sarebbero emersi casi di falsità dei documenti presentati agli uffici competenti dell’assessorato.

In particolar modo, sarebbero state emesse certificazioni attestanti i costi sostenuti per la realizzazione di rassegne e festival e per la produzione di attività teatrali contraffatte.

In questi giorni, a tre anni di distanza, il Gip di Palermo, Giuseppina Cardamore, ha preso la decisione di archiviare l’indagine a carico di 26 titolari di teatri siciliani. 

Possono tirare un respiro di sollievo Aldo Morgante, del teatro Al Massimo, Gianni Nanfa, Sabrina Petyx, Roberta Cricchio, Vincenzo Pandolfo, Vito Parrinello e Marco Pupella. Cessa di essere nel mirino delle investigazioni, anche il Museo delle marionette di Palermo.

E così a Messina Giuseppe Ministeri e Giovanni Scimone.

Foto: Roger Schultz (cc license)