CATANIA – Chi troppo e chi niente. La dura legge degli sponsor e dei soldi, che, a volte, penalizza chi mette impegno e dedizione in ciò che fa. La triste realtà riguarda la Polisportiva Canottieri Catania. La squadra di canoa polo allenata da Alessandra Catania si è laureata campione d’Italia battendo in finale scudetto la Lazio. Momenti di grande gioia e soddisfazione per tutti i protagonisti dell’impresa, seguiti però da delusione ed amarezza. Il gruppo etneo, infatti, non potrà partecipare alla prossima Coppa Campioni a Saint-Omer, nel nord della Francia.
Tutto questo perché mancano i fondi e perché, come spiegato dalla stessa allenatrice Alessandra Catania, ci vogliono circa 5 mila euro per portare la squadra in trasferta: “Ci vogliono molti soldi per andare fuori e disputare la Coppa. Speravamo in un miracolo, che non è arrivato“. Uno sport fatto di sola passione, ma che ha bisogno di finanziamenti per essere praticato e per andare avanti: “Parte dei soldi vengono dalle ragazze stesse e dai pochi sponsor che ci appoggiano nel nostro cammino. Ma per questa avventura non posso chiedere alle famiglie di autotassarsi” – ha spiegato.
A questo aspetto poco felice, si aggiunge un forte rammarico: “Se avessimo potuto partecipare avremmo avuto una squadra fortissima. Anche la tedesca Elena Giles mi aveva chiesto di giocare con noi la Coppa“. Le frasi di Alessandra Catania potrebbero suonare come una richiesta di aiuto, ma lei ha precisato: “Questo non deve far sembrare che chiediamo soldi, ma deve essere un modo per far capire che stiamo perdendo una grande occasione. E come noi ci sono anche altre società in queste condizioni. Bisogna rendersi conto che per alcuni la posizione geografica può essere un grande svantaggio”. Affittare le canoe e risparmiare sui trasporti? “Una cosa impossibile. Le imbarcazioni sono tarate in base al peso ed all’altezza delle atlete. Sono come dei vestiti, non se ne può fare a meno“.
Intanto quattro ragazze della Polisportiva Canottieri Catania faranno parte della spedizione azzurra ai mondiali (dal 24 al 28 settembre) di Thury-Harcourt, sempre nel nord della Francia. Si tratta di Roberta Catania, Martina Anastasi, Vittoria Russello e Flavia Landolina.
Un paradosso che deve far riflettere: la situazione, al momento è circoscritta, ma non ci si può permettere di lasciare abbandonate delle società che tengono alti i colori della città e dell’Italia.
Foto: pagina facebook Circolo Canoa Catania
Gli spunti dell’intervista sono tratti dall’articolo pubblicato a firma di Giuseppe Scordo a pagina 16 del quotidiano La Sicilia di oggi.
