Catania, il senatore Molinari chiede chiarezza sulla nomina di Cosimo Indaco

Catania, il senatore Molinari chiede chiarezza sulla nomina di Cosimo Indaco

CATANIA – Chiarezza sulla nomina del commissario dell’autorità portuale Cosimo Indaco. A chiederla è il senatore Francesco Molinari attraverso un’interrogazione parlamentare rivolta al Ministero Infrastrutture e Trasporti.

“Ho voluto chiedere chiarimenti in merito alle motivazioni – spiega Molinari – che hanno militato a favore dell’opportunità di rinnovare la designazione di Cosimo Indaco a commissario straordinario del porto di Catania: ciò in seguito alle notizie di stampa arrivate sulla posizione del commissario straordinario ed ai collegamenti tra il sindaco Enzo Bianco e l’editore Mario Ciancio Sanfilippo, ipotizzati sulla scorta di considerazioni sull’audizione che si è svolta lo scorso 14 gennaio in Commissione Nazionale Antimafia”.

“Nel 1994 Cosimo Indaco, su designazione del sindaco Enzo Bianco, venne nominato, dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Presidente dell’Autorità portuale di Catania – prosegue il senatore –. Subito dopo l’insediamento nell’incarico ha continuato oggettivamente a svolgere l’attività, incompatibile, di spedizioniere doganale marittimo con la società Sogese Srl, partecipando, su mandato fiduciario del figlio, Mario Francesco, alle assemblee societarie, violando gli articoli 6, comma 6, 8 e 16, comma 3, della legge n. 84 del 1994, come accertato dalla Procura della Repubblica di Catania nel corso del proc. 3340/99 N.R., senza contraccolpi sino alla cessazione dalla carica, nel 2004″.

Quindi Molinari ricorda come la nomina commissariale dell’ottobre del 2014 di Indaco “considerando il divieto di incarichi dirigenziali a cui sono soggetti i lavoratori in quiescenza, le cui collaborazioni sono consentite a titolo gratuito (con rimborso delle spese documentate) e per una durata non superiore a un anno, non prorogabile né rinnovabile, e un conflitto di interessi già accertato in passato (dato il contemporaneo svolgimento della sua attività di spedizioniere doganale marittimo) ho inteso chiedere lumi, depositando l’interrogazione (alla quale hanno aderito i senatori Campanella, Bocchino, Fucksia, Vacciano, Romani e Bencini) al Ministro Delrio: è importante capire quali motivi possano aver portato a scelte che non sembrano certamente ispirate a motivi di correttezza e opportunità politica. Sempre che si abbia in comune con il Governo lo stesso concetto di politica”.