Catania: ritrovato il vespone di Gigi Tropea. “Se fossimo più uniti, potremmo riuscire ad ostacolare la criminalità”

Catania: ritrovato il vespone di Gigi Tropea. “Se fossimo più uniti, potremmo riuscire ad ostacolare la criminalità”

CATANIA – “E pensare che quando, 32 anni fa, comprai questo vespone, lo resi quasi invisibile agli occhi degli altri. Lo feci riverniciare col marrone e rivestii il sellino col beige: si trattava di una roba eccessivamente pacchiana ma almeno per lungo tempo non ho corso alcun rischio che me lo rubassero”.

È la storia di un furto che ha tenuto una buona fetta della città col fiato sospeso e adesso, quando tutto sembra finalmente essersi risolto per il meglio, abbiamo fatto quattro chiacchiere proprio con Gigi Tropea, il proprietario del vespone più conosciuto di Catania.

Parliamo di un’istituzione per il capoluogo etneo o più semplicemente un’attrazione turistica che, grazie alle fantasie a fiori di Takashi Murakami, ha offerto il buongiorno agli habitué di corso Italia per anni.

“Cosa ho pensato non appena ho visto la mia vespa a fiori? – dichiara Gigi Tropea – Quella è mia. Ero convinto a tal punto che l’avrei ritrovata che quella sera chiesi a chi mi ha accompagnato di portare con se le chiavi e il casco: sapevo che ce l’avremmo fatta“.

Li ha girati proprio tutti i quartieri della città Gigi Tropea che, senza perdere mai la speranza, ogni sera, per una settimana, è salito a bordo della propria auto e ha cercato fino alla sera del 15 gennaio.

“Venerdì scorso ho perlustrato tutta la zona del Borgo – afferma Tropea – ritrovandomi anche in stradine delle quali nemmeno consideravo l’esistenza. Ho proseguito per tutta Vittorio Emanuele e alla fine, io e il ragazzo che lavora con me, abbiamo optato per andare a San Cristoforo fino a giungere in Via Plebiscito all’angolo con via Concordia di fronte ad una farmacia: il vespone era lì… sempre bellissimo”. 

Sebbene la nostra sia una città di certo non estranea a questo tipo di vicende, la notizia della scomparsa del vespone a fiori aveva creato un tam-tam mediatico dall’eco formidabile che ha portato alla creazione di una pagina Facebook con moltissimi “seguaci”.

“Vorrei che quanto è accaduto venisse utilizzato come esempio – aggiunge Tropea -. Unendo le nostre forze e il nostro coraggio potremmo tutti essere in grado di ostacolare la criminalità senza dover ricorrere al cavallo di ritorno ormai troppo diffuso – sottolinea Tropea -. Ci tengo a ringraziare sempre gli ideatori della pagina”.