Cuperliani e renziani: ecco i burattinai della Sicilia

Cuperliani e renziani: ecco i burattinai della Sicilia

PALERMOIl destino del governo Crocetta è appeso a un filo. Le mani che lo reggono sono due e il corpo è unico. Una mano, la destra, appartiene ai renziani, i quali non vorrebbero mollare il filo che sostiene il governo regionale; l’altra, la sinistra, appartiene ai cuperliani che invece quel filo vorrebbero reciderlo con un taglio netto. E’ lapalissiano dire che il corpo è quel Partito Democratico che, pur avendo vinto le elezioni, non riesce a governare con l’ormai scomodo Rosario Crocetta.

Baldo Gucciardi, capogruppo all’Ars e renziano, ha criticato l’ultima sortita del segretario Raciti che di fatto ha scaricato Crocetta. “Le affermazioni del segretario sono a titolo assolutamente personaleha dichiarato Gucciardi e non è stata ancora convocata in merito l’assemblea regionale del Pd, l’unico organismo che ha i titoli per dettare la linea politica a cui anche noi deputati siamo obbligati ad attenerci”.

Antonello Cracolici, di sponda cuperliana, invece da tempo porta avanti una campagna contro l’attuale presidente. Su Twitter è uno dei più attivi contestatori del governo regionale e i suoi 140 caratteri sono macigni scagliati contro Palazzo d’Orleans.

“Crocetta vada un po’ in giro: si accorgerà che la gente non ne può più di questo governoha spiegato il deputato democratico.Crocetta non sa chi è Raciti? Glielo spiego io: è il segretario regionale votato da oltre 75 mila iscritti al Pd. E la sua posizione rispecchia il sentire della stragrande maggioranza dei militanti democratici, delle persone che davvero non ne possono più”.

Poi arriva la stoccata per i colleghi di partito seguaci del premier Renzi: “Se i renziani vogliono seguire Crocetta nel baratroaggiunge Cracolicilo facciano pure. Certo, non posso non notare che un assessore di quell’area, pochi giorni fa, ha chiesto di tornare al voto, mentre la vicesegretaria del partito, renziana anche lei, ha chiesto di azzerare tutto. Ma non mi sorprendo di nulla: se vogliono associare la loro faccia al governo Crocetta sono liberi di farlo”.

In questa diatriba tutta interna ai democratici la Sicilia, con i suoi problemi e i nodi irrisolti, rimane sullo sfondo.

Intanto Crocetta ha scelto il successore del dimissionario assessore Mariarita Sgarlata. Si tratta di un giovane di 31 anni, Piergiorgio Gerratana. Così come per la Scilabra ha premiato la giovane età. Ragusano ma residente a Rosolini, da anni impegnato in attività politica nella sinistra giovanile del Pd, laureato in Scienze Politiche: è questo il profilo del neo assessore. Gerratana, imprenditore agricolo, fa parte della Cia ed è stato impegnato in attività antiracket.

Il presidente, il prossimo mercoledì, tornerà a parlare in aula sulla situazione della sua maggioranza e dei temi caldi dell’agenda di governo: il fallimento del click day e le dimissioni della Sgarlata. Così ha deciso la conferenza dei capigruppo, mentre altre questioni al momento non verranno affrontante.

Crocetta si mostra nuovamente sprezzante nei confronti del segretario del Pd Raciti: “Contraccolpi nel governo dopo le parole di Raciti? Nessuno. Gli unici problemi di cui soffro al momento sono quelli che riguardano il mio ginocchio, un dolore che ho dovuto celare, ieri, durante la visita di Renzi. Di fronte al premier non mi sembrava giusto presentarmi con una stampella”.

foto flickr Leonardo Pilara cc license