Forza Italia e il caso Genovese. Assenza: “Ne arrivano 10, ne perdiamo 100!”

Forza Italia e il caso Genovese. Assenza: “Ne arrivano 10, ne perdiamo 100!”

PALERMO – Forza Italia sempre più in auge nel termometro del chiacchiericcio della politica. Nelle ultime settimane la nomina a commissario di Gianfranco Micciché – uno degli imputati per la sconfitta del centrodestra alle scorse elezioni regionali a causa del suo strappo – e l’ingresso, proprio per opera dell’ex sottosegretario, dell’ex deputato Pd messinese Francantonio Genovese hanno scatenato un putiferio all’interno del mondo azzurro.

Già con il corso di Enzo Gibiino i malumori tra i berlusconiani erano tanti ma con l’avvento del redivivo Micciché sono molto aumentati. Ma per amor patrio non tutti si sono lasciati andare ad esternazioni critiche e hanno tenuto a freno la lingua.

L’ingresso del deputato messinese, rais della Formazione, porta in dote anche un parlamentare regionale, dieci consiglieri comunali di Messina e altre decine di amministratori locali. Genovese ha un pedigree politico di lungo corso iniziato sotto le insegne della Democrazia Cristiana – il padre è stato senatore per diverse legislature – per poi passare con ruoli di primo piano nel Cdu, Udr, nella Margherita e infine nel Pd.

Il politico peloritano, un vero e proprio signore delle tessere, è stato anche segretario dei democratici ed è reduce da 19 mesi di arresti dopo essere stato messo sotto inchiesta dalla procura di Messina per truffa e peculato in un’inchiesta sui finanziamenti alla formazione professionale.

Così ha festeggiato la libertà traghettando in Forza Italia da Micciché che ha spiegato ai cronisti di aver fatto felice Berlusconi con questa operazione.

Durissimi i commenti di alcuni forzisti, tra cui il deputato acese Basilio Catanoso che ha criticato i nuovi arrivati i quali “sono solo coloro che coi loro voti hanno fatto perdere al centrodestra le Regionali siciliane e le ultime elezioni politiche, avendo sottoscritto e pubblicizzato il programma del Pd in tutti i modi (legittimamente peraltro, Genovese era il coordinatore regionale del Pd). Non si pensi che possano essere utili a far prendere i quozienti necessari per le elezioni regionali o per i collegi delle nazionali. Operazioni simili, se confermate, potrebbero portare danni esiziali a Forza Italia e al centrodestra tutto”.

Il deputato del gruppo forzista all’Ars Giorgio Assenza, contattato telefonicamente da NewSicilia.it, aveva già accolto con un comunicato stampa ironico il nuovo ingresso di Micciché tra gli azzurri e non ha avuto nemmeno con il “caso Genovese” peli sulla lingua. “I nuovi ingressi in Forza Italia? – dice Assenza – Una grande operazione non c’è che dire: ne arrivano 10 e ne perdiamo 100! Questo passaggio è stato piuttosto forzato e la notizia ci è arrivata tra capo e collo senza alcun avviso. L’ex segretario regionale del Pd è stato traghettato armi e bagagli in Forza Italia e queste operazioni non funzionano”.

L’onorevole casmeneo non interviene sulle vicende giudiziarie di Genovese ma critica l’aspetto politico: “Dentro Forza Italia non viviamo uno dei momenti più felici, c’è un momento di grande confusione e occorre ritrovare una grande aggregazione di centrodestra e se Micciché deve imbarcare chiunque il progetto non può funzionare. La strada tracciata è quella della recente manifestazione di Bologna con i tre leader nazionali che convergono su un grande e unico progetto. A livello regionale occorre riaggregarci e vedo con favore lo spontaneismo civico che si sta formando al di fuori dei partiti ma serve uno sforzo collettivo per ricostruire un’alternativa vincente”.

Più morbido il capogruppo azzurro Marco Falcone che vede l’operazione come una prova della crisi dei democratici: “Forza Italia fa parte dell’aggregazione che si pone in alternativa al centrosinistra e guarda alle tante realtà che si stanno staccando dal Pd. I democratici stanno subendo una costante erosione che va in parte verso l’estrema sinistra e in parte verso altri lidi. Nel caso di Genovese è avvenuta verso Forza Italia per via della sua esperienza centrista che sostenne e contribuì alla vittoria di Buzzanca a Messina”.

Per Falcone si tratta di una operazione “da valutare con prudenza” con il passaggio diretto in Forza Italia da verificare: “Il dato di fatto è che il Pd è in crisi e noi siamo un partito appetibile e non marginale e altri deputati guardano al nostro gruppo con interesse. Chiaramente ogni ingresso crea perplessità ma serve una prospettiva per un centrodestra che non deve chiudersi ma aprirsi ai delusi e non essere autoreferenziale”.