I ragazzi e lo “shortino”. La parola al barman

I ragazzi e lo “shortino”. La parola al barman

CATANIA – Negli ultimi anni diverse statistiche hanno appurato che è aumentato a dismisura il consumo degli alcolici fra i ragazzi. 

Nel corso degli anni a causa dell’alcol diverse patenti sono state ritirate per guida in stato di ebrezza, alcuni ragazzi si sono ritrovati coinvolti in risse con risvolti anche tragici e tanti incidenti stradali mortali si sono verificati.

Se ci soffermiamo attentamente sul problema alcol i barman più esperti raccomandano di ‘bere bene’, ma cosa vuol dire in realtà? 

Pronto a rispondere a questa domanda è Carmelo, barman e insegnante nei corsi di formazione destinati a chi vuole accostarsi a questo mestiere: “Il compito del classico barman, come comunemente viene chiamato, è quello di educare il cliente a bere. Questa non è un’incitazione a bere, ma i ragazzi di oggi spesso ignorano cosa ci sia nel cocktail ordinato, non potendo constatare di persona se quello che gli viene servito è in realtà ciò che hanno chiesto“.

Attualmente non è difficile vedere davanti agli ingressi dei pub annunci come ‘short a 1€’, oppure cocktail venduti a bassissimo costo che possono essere facilmente acquistati anche da ragazzini al di sotto dei quattordici anni: “Spesso chi vende alcol a basso costo non si preoccupa molto della composizione del cocktail e, conseguentemente, non consegna al cliente quello che ha ordinato. Ogni qual volta succede una cosa del genere rechi un danno perchè il tasso alcolico del cocktail sarà decisamente superiore. Può anche accadere che i barman, peccando di inesperienza, miscelino sostanze alcoliche non compatibili fra di loro, questo può provocare conseguenze che nei peggiori dei casi risultano fatali”.

Nel così detto ‘cocktail a basso costo’ entra in gioco anche il tipo di bevanda alcolica utilizzata, spesso venduta a buon mercato, che non è idonea al consumo: “Quello che incide in ogni liquore è il suo processo di distillazione perchè la parte alcolica che fuoriesce, una volta assunta, viene divisa in tre parti: testa, cuore e coda. Testa e coda vengono scartati mentre il cuore subisce un’altra o più distillazioni. Alcune aziende purtroppo, anziché eliminare gli scarti o utilizzarli per terzi fini non adatti alla somministrazione, decidono di metterli comunque sul mercato. Tutto ciò a scapito del cliente finale e della scarsa qualità del prodotto, cosa che spesso il cliente non conosce“.

Un altro aspetto fondamentale della vita del barman è la gestione del cliente ubriaco: “Nel momento in cui ti trovi davanti una persona ubriaca che continua a chiederti da bere, dovresti mettere da parte il guadagno e mettere in atto il buon senso. Durante i miei corsi consiglio sempre ai miei alunni di tenere accanto una bottiglia con all’interno, ad esempio, limonata o simili. In un certo qual modo menti al cliente ma lo fai a fin di bene perchè eviti che questo possa sentirsi seriamente male e, cosa non da poco, tronchi sul nascere situazioni sconvenienti come le risse”.