Cascio: “La Sicilia è in mano ad un cabarettista!”

PALERMO – La vicenda che coinvolge l’assessore Sgarlata di per sé mi appare sovradimensionata rispetto alla sua reale portata. Mentre tutti si affannano a discutere di un eventuale abuso edilizio (che in ogni caso spetterà alle autorità competenti e solo a loro individuare, ammesso che ci sia)  fino a quando si manterrà l’asse della questione sul merito di questo – cosa nella quale non mi interessa entrare, tanto mi appare pretestuoso il tutto – si continuerà a trascurare il dato di fondo essenziale che emerge per l’ennesima volta anche in questa occasione: ma che razza di Presidente è uno che denuncia il proprio assessore e afferma io al suo posto mi sarei dimesso?.

Lo dice il coordinatore regionale dell’NCD, Francesco Cascio, intervenendo a proposito delle polemiche che coinvolgono il governo Crocetta e, in ultimo, l’assessore Sgarlata.

Se – continua Cascio – per Crocetta la Sgarlata ha sbagliato, allora lui doveva ritirarle la delega; diversamente, doveva difenderla, ma denunciarla è da indegni. Dovrebbe dimettersi lui per indegnità. Ciò per dire che, quando uno è adeguato a governare, la sua gestione politica passa per strumenti politici e non per l’ennesimo teatrino che altro non fa che dimostrare che la Sicilia è in mano ad un cabarettista”.

Cascio conclude: “Crocetta e i suoi assessori. Potrebbe essere questo il titolo di una commedia demenziale. E se così fosse, probabilmente, la ridicola condotta politico-gestionale-esecutiva del governatore e le pagliacciate che ne derivano su tutti i fronti strapperebbero, forse, qualche risata, ma disgraziatamente per la Sicilia, questa infinita saga tragi-comica di basso livello, che prende spunto da vicende, di volta in volta, riguardanti, a ruota, assessore dopo assessore, svela, soprattutto nel caso in specie, lo spessore zero dell’idoneità del governatore a reggere tale ruolo. Purtroppo per tutti noi è realtà e non finzione scenica e viene solo da piangere”.