Continua allerta meteo. E in Sicilia si contano i danni

Continua allerta meteo. E in Sicilia si contano i danni

CATANIA – Mentre in tutta la Sicilia si continuano a contare i danni causati dal maltempo, la protezione civile diffonde un allerta meteo con allarme “arancione”, dalla mezzanotte di oggi fino a tutta la giornata di domani per rischio idrogeologico in diverse province della Sicilia tra cui Palermo. In previsione forti raffiche di vento, intensificazione del maltempo fino alla burrasca forte e possibili mareggiate lungo le coste interessate.

Insomma, la Sicilia ormai sembra non avere tregua e il sole diventa un miraggio che si cela dietro nuvoloni che non lasciano spazio a positivi presagi.

All’indomani del disastro idrogeologico che ha colpito gran parte dell’isola si cominciano a contare i danni e l‘Ance Sicilia invia una lettera a Renzi che appare allo stesso tempo una richiesta di aiuto e un grido di protesta.

Ciò che l’Ance chiede è di prevedere, all’interno della Legge di Stabilità, un intervento straordinario per superare il blocco dei collegamenti in Sicilia causato dalle piogge che continuano a interrompere strade e ferrovie e a dividere l’Isola in quattro parti.

È ormai evidente – afferma Santo Cutrone, presidente facente funzioni di Ance Sicilia – che tutte le istituzioni competenti non sono in condizione di gestire la situazione”.

In Sicilia, lamenta l’Ance, “muoversi ormai è un inferno, sono interrotti tutti i principali assi stradali e ferroviari lungo le quattro dorsali di collegamento. Ancora non si è riusciti a rimediare al crollo del viadotto Himera sulla Palermo-Catania; si è rinnovata la frana lungo la Catania-Messina; sul versante meridionale, è stata chiusa per un tratto, causa smottamento, l’autostrada di Siracusa; vi sono poi i cantieri lungo la Palermo-Agrigento; e sono interrotte persino le linee ferrate Palermo-Catania (senza che si riesca ad organizzare un sufficiente servizio sostitutivo con pullman) e Palermo-Agrigento. Numerose sono infine le arterie secondarie inondate da fango che non viene rimosso per giorni“.

Insomma, la Sicilia fa acqua da tutte le parti, diverse aree urbane interne sono isolate e questa condizione dura da troppo tempo mettendo in ginocchio l’intera Isola. 

Ad Acireale, scampata l’emergenza meteo, si contano i danni e il sindaco, Roberto Barbagallo, ha disposto le necessarie verifiche tecniche.

Al termine dei sopralluoghi sono emerse notevoli criticita tra cui: erosione degli argini e materiali di deposito che restringono l’alveo dei torrenti Lavinaio Platani e Peschiera e danni a strutture lungo il corso e alla foce; danni al manto stradale delle vie Cristoforo Colombo, Lazzaretto, Miracoli, viale dei Platani, san Piero Patti, Kennedy, corso Savoia, Paolo Vasta, Provinciale per Santa Maria Ammalati, dell’Agrumicultura, Vastea, Gozzano, Lilibeo, Vittorio Emanuele e delle Terme.

Tra le più gravi disconnessioni, le profonde buche in via Miracoli e via Paolo Vasta, ripristinate in urgenza con asfalto a caldo. Mentre dai sopralluoghi nelle scuole non sono emersi particolari danni, ma solo diverse infiltrazioni d’acqua piovana dovute all’usura di sezioni della guaina delle coperture o ai pluviali otturati.

A Giarre strade, spazi ed edifici pubblici hanno subito notevoli danni dovuti alle abbondanti precipitazioni, 300 mm di pioggia solo nella giornata di ieri.

L’intensità della perturbazione si è rivelata ben maggiore rispetto alle previsioni e questo ha causato gravi disagi, specie a danno dei numerosi edifici scolastici attivi sul territorio. Tali fenomeni hanno pertanto spinto il sindaco, Roberto Bonaccorsi, amareggiato da quanto accaduto ieri, ad affermare: «Non è il momento di cercare un colpevole e polemizzare, ma da sindaco devo chiedermi, così come stanno facendo i miei concittadini, com’è che sia possibile esporre ancora oggi i comuni a queste situazioni difficili. Si apra un confronto sul tema dell’allertamento, bisogna creare un sistema unico di area vasta per ridurre allarmismi e margini d’errore compiuti dalle autorità».

A Riposto Il sindaco Enzo Caragliano, ha effettuato, insieme all’ingegnere Orazio Di Maria, una ricognizione su tutto il territorio ripostese, verificando le zone maggiormente colpite, tra cui la zona di Cozze, teatro di numerosi allagamenti, la zona artigianale di Carruba, in via Alcide De Gasperi ad Altarello, via Gramsci ma soprattutto nella zona di via Immacolata interessata da pericolosi allagamenti e teatro di scontri con il Comune di Giarre.

Stando a quanto accertato dalla Protezione civile regionale, una delle cause dell’anomalo afflusso delle acque meteoriche è “il canale scolmatore del torrente Caravelle nel torrente Macchia che, in caso di eventi piovosi, entra spesso in pressione creando una fuoriuscita di acque meteoriche miste a reflui dai pozzetti situati lungo il canale; tali acque attraversano il terreno di un vivaio privato e si riversano in via Cecchina”.

Il sindaco di Riposto, considerato che la presenza nel canale scolmatore dei reflui provenienti dal Comune di Giarre diluiti dalle acque meteoriche si configura come un rischio di natura igienico-sanitaria per gli abitanti del quartiere Immacolata ha trasmesso un esposto alla Procura della Repubblica di Catania.

La task force con in testa il sindaco Caragliano si è inoltre diretta a Carrubba, in via Enrico Toti, lungo la quale si sono evidenziate numerose fenditure che rendono la strada pericolosa. A tal proposito il sindaco ha allertato per le proprie competenze l’ex Provincia regionale di Catania che già in mattinata si è attivata collocando la segnaletica.

Secondo il funzionario comunale Orazio Di Maria, “Tra i punti nevralgici e vulnerabili c’è la zona di via Immacolata dove vi sono stati i consueti allagamenti. A tal proposito il sindaco ha presentato un esposto in Procura e quanto prima un secondo esposto sarà inviato anche per i danni ad Altarello giacché, come è stato riscontrato, tutta l’acqua che ci danneggia viene da monte. Ci sono dei fenomeni strani, per questo sono in corso accertamenti tecnici per comprendere anche dal punto di vista geografico”.

In attesa della giornata di domani, le autorità raccomandano prudenza nella speranza che un sistema più efficace possa mobilitarsi nel più breve tempo possibile per scongiurare il peggio.