Imprenditoria edile e corruzione: i mille tasselli dello scandalo Tecnis

Imprenditoria edile e corruzione: i mille tasselli dello scandalo Tecnis

PALERMO – La Tecnis, azienda leader nell’ambito dell’edilizia, sembra essere precipitata, come si suol dire, dalle stelle alle stalle; dopo essersi accaparrata infatti l’appalto per la costruzione delle condotte per il disinquinamento che avrebbero dovuto finalmente depurare la fascia costiera palermitana e quello che avrebbe dovuto portare alla definitiva chiusura dell’anello ferroviario del capoluogo siciliano, è finita al centro di un’inchiesta della guardia di finanza.

Le fiamme gialle infatti, ormai da qualche tempo, sembrano essere impegnate sul fronte d’indagine relativo a fenomeni di corruzione verificatisi a seguito dell’assegnazione di alcuni appalti ANAS. La Tecnis, società che, prima dello scandalo ha gestito lavori pubblici sull’intero territorio nazionale, da oggi dovrà così fare a meno di Mimmo Costanzo e Concetto Bosco Lo Giudice, fondatori della storica impresa edile. La stessa era al momento impegnata in Sicilia, come già accennato, alla realizzazione di condotte per il disinquinamento e alla chiusura dell’anello ferroviario: né il primo né il secondo lavoro sembrano al momento essere frutto di una gara d’appalto truccata.

Per quanto riguarda il primo cantiere, probabilmente in chiusura nel 2018, la Tecnis realizzerà una rete fognaria che, finalmente, eviterà che gli scarichi della parte settentrionale della città confluiscano in mare, depositandosi invece nei locali del depuratore di Acqua dei Corsari. Per quanto riguarda la chiusura dell’anello ferroviario invece la città di Palermo potrà presto usufruire di nuove fermate, migliorando quindi notevolmente la viabilità cittadina. Sebbene entrambi i lavori non abbiano mancato di suscitare il malcontento nella popolazione palermitana, i cantieri non verranno quindi chiusi ed i progetti troveranno quindi compimento. Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, ha comunque cercato di rassicurare in proposito la cittadinanza; afferma infatti il primo cittadino: “Sarà mia premura contattare quanto prima sia Graziano Delrio, ministro dei trasporti, sia la dirigenza delle Ferrovie; soltanto in questa maniera infatti sarà possibile evitare ulteriori danni al trasporto pubblico e alla mobilità urbana in genere“.

Le indagini sin qui condotte dalle fiamme gialle hanno dato modo ai finanzieri di appurare che il fenomeno della corruzione, purtroppo, non era un evento sporadico né tanto meno “casuale”. Gli uomini della guardia di finanza hanno a tal proposito parlato di una vera e propria “cellula criminale“. A far scattare l’allarme riguardo alla Tecnis è stato un appalto, accaparrato dall’azienda su territorio lombardo e che avrebbe visto coinvolti in prima linea ancora una volta Costanzo e Bosco i quali avrebbero trascinato la ditta in un losco gioco di tangenti e strane cessioni di contratti di appalto.