Garanzia giovani: il miraggio di un lavoro nella terra dei disoccupati

Garanzia giovani: il miraggio di un lavoro nella terra dei disoccupati

CATANIA – Sulla rete si confrontano, si danno consigli. Condividono ansie e paure. Le delusioni di quello che per molti è un inganno e la frustrazione di chi attende da mesi un compenso che sembra un miraggio.

È questa la Garanzia Giovani (senza alcuna garanzia concreta) dei ragazzi siciliani dai 18 ai 29 anni che cercano di inserirsi in un percorso occupazionale, sopratutto attraverso i tirocini che durano 6 mesi e vengono retribuiti, attraverso l’Inps, 500 euro al mese con pagamento bimestrale (almeno così dovrebbe essere).

Un bel vantaggio per le aziende che si trovano manodopera giovane – e spesso qualificata – a costo zero con un bonus per un’eventuale assunzione una volta scaduto il periodo di tirocinio.

I FONDI. La Regione Siciliana ha attivato tutte le misure previste dal programma Garanzia Giovani con una dotazione finanziaria di 178milioni e 800mila euro. In particolare, 42 milioni di euro sono destinati all’accoglienza, 56 milioni finanziano la formazione, 15 milioni di euro i progetti di apprendistato, 10 milioni i tirocini.

Altri 20 milioni sono destinati all’autoimpiego per dare spazio a giovani con progetti imprenditoriali.

I NEET. L’acronimo (Not engaged in Education, Employment or Training) indica i ragazzi dai 15 ai 29 anni che non studiano e non lavorano e non seguono alcun percorso di formazione. Proprio per questo folto esercito che in tutta Italia tocca il 25% (quindi un giovane su 4 è un Neet) sono state approntate le misure di Garanzia Giovani.

Nell’intera Unione Europea fa peggio solo la Grecia con il 28,9%. Mentre in Germania e Francia le percentuali sono drasticamente più basse, rispettivamente l’8,7% e il 13,8%.

I NUMERI. In una terra come la Sicilia, con la disoccupazione giovanile al 50%, Garanzia Giovani ha rappresentato una manna vista la grande offerta presente sul mercato del lavoro non accolta da una domanda esigua.

Così i primi numeri registrati durante l’estate hanno fatto balzare l’Isola in testa alle attivazioni dei tirocini. A luglio se ne contavano già 22mila con 5mila degli oltre 10 mila tirocinanti alla loro prima esperienza lavorativa con un’età compresa tra i 21 e i 25 anni; oltre 3mila tra i 15 e i 20 anni e 2.500 tra i 26 e i 29 anni. In base al report di Garanzia Giovani Sicilia, il numero maggiore di tirocinanti, alla prima esperienza, si concentra nella provincia di Catania.

LE STORIE. Una grande occasione? Per i ragazzi che abbiamo contattato si tratta di semplice sfruttamento. Sara di 23 anni di Vittoria, con un diploma di liceo linguistico in tasca, lavora in un’agenzia di disbrigo pratiche.

Ci racconta che lavora quasi otto ore al giorno ma più che una tirocinante è considerata un’impiegata a tutti gli effetti e le prospettive di assunzione sono ridotte al lumicino. “Almeno speravo di avere un po’ di soldi a disposizione – spiega – ma da luglio ancora non ho percepito un euro”.

Colpa dei ritardi nelle erogazioni: nel gruppo Facebook – popoloso e attivo – “Tirocinanti Garanzia Giovani Sicilia” ogni giorno decine di ragazzi postano la frustrazione di non essere stati pagati.

Michele, 25enne catanese, in attesa di provare l’ennesimo concorso per le forze armate racconta che “almeno con Garanzia Giovani posso lavorare e i soldi, prima o poi, arriveranno” anche se sa che “non sarà la soluzione per i problemi lavorativi”.

Ma c’è chi, pur essendo un Neet, preferisce restare tale, visti i ritardi nei pagamenti. “Se dovessi anticipare di tasca mia le spese per raggiungere l’eventuale posto di lavoro – dice Giuseppe, un ragazzo della provincia di Ragusa – mi verrebbe troppo pesante. Tanti miei amici aspettano di essere pagati dall’estate e comunque dopo i 6 mesi finisce tutto”.

LA PROROGA. Qualche giorno addietro era stata annunciata dall’assessorato al Lavoro la scadenza per l’adesione a Garanzia Giovani.

La data fatidica era il 5 ottobre. Così centinaia di ragazzi, o meglio di Neet, si sono precipitati – ivi compreso chi scrive – ai centri per l’impiego di tutta l’isola per procedere alla cosiddetta profilazione che precede il momento di “incrocio” con l’azienda.

Però è della scorsa settimana la notizia che le risorse ci sono e quindi la proroga ha rimandato sino a giorno 15 l’attivazione dei tirocini.  L’assessore Caruso ha spiegato di “voler utilizzare tutte le risorse disponibili, allargare la platea dei beneficiari e dare così ancora più opportunità ai giovani siciliani”.

LA CGIL. Ma i sindacati non considerano Garanzia Giovani una opportunità. Troppi sarebbero gli abusi secondo la Cgil. Mancano i controlli sulle aziende e c’è il rischio di trasformare il tutto in un “tirocinificio in cui le aziende possono attingere a manodopera giovane, spesso molto qualificata, in maniera gratuita, mentre peraltro i giovani subiscono pure la beffa di vedere le prime indennità anche dopo 4-5 mesi dall’inizio dello stage”.