Il commissario Montalbano fa litigare Ragusa e Noto

Il commissario Montalbano fa litigare Ragusa e Noto

NOTOUno scippo in piena regola secondo i cittadini ragusani. E stavolta non potrà intervenire il commissario Salvo Montalbano perché sarà impegnato a…Noto! La querelle, a colpi di architettura barocca, è sorta tra la provincia di Ragusa e la cittadina del Siracusano per la titolarità del futuro museo che sarà dedicato al personaggio inventato dalla penna di Andrea Camilleri.

Salvo Montalbano, quello della riproduzione filmica, vive e lavora in provincia di Ragusa. Le immagini che sugli schermi hanno incollato milioni e milioni di persone ritraggono tutta la zona iblea. La celeberrima villetta in riva al mare del commissario si trova a Punta Secca, divenuta meta esclusiva dei “pellegrinaggi” dei tanti fan di Montalbano. Il commissariato si trova in una delle vie principali di Scicli, e poi sono molteplici gli scorci di Ragusa, Ragusa Ibla, Donnafugata, Comiso, Vittoria, Modica, Santa Croce Camerina e Ispica.

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La casa del commissario Montalbano a Punta Secca

Per dovere di cronaca diciamo che, nel rispetto della stesura dei libri di Camilleri, i luoghi descritti nei romanzi (tutti di fantasia) corrisponderebbero nell’immaginario dell’autore alle zone dell’Agrigentino. Poi per motivi filmici e di troupe la Palomar di Carlo degli Esposti, la società che produce la serie, iniziò a girare nella provincia di Ragusa creando dal lontano 1998 un connubio stretto e indissolubile con Montalbano.

Tanto che Luca Zingaretti, l’attore che impersona il celebre commissario, ha deciso di sposarsi proprio nel Ragusano. A far montare su tutte le furie i placidi ragusani è la richiesta di Noto di ospitare un museo tematico su Montalbano. Alcuni rumors hanno rivelato che il main sponsor della trattativa tra la Palomar e il comune del Siracusano sarebbe Fabio Granta, ex assessore regionale ai beni culturali.

A ciò potrebbe seguire, inoltre, la promessa di girare le nuove puntate della serie proprio a Noto. Insomma uno scippo che ha generato le legittime rivendicazioni iblee. Il presidente della Film Commission di Ragusa, il giornalista Gianni Molé, ha affermato che questa scelta “penalizza la provincia iblea”.

“L’idea di un museo a Noto – prosegue il presidente nel suo intervento – appare fuori luogo e inopportuna, senza con questo voler favorire logiche localistiche ed esasperare animi campanilistici, ma sembra ai più una incomprensibile forzatura perché sono diversi i comuni della provincia di Ragusa che potrebbero ospitare il museo su Montalbano, disponendo di bei palazzi che sarebbero sede ideale di questo nuovo insediamento museale”.

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Piazza Duomo a Ragusa Ibla

Gianni Molé ha aggiunto che “nell’immaginario collettivo Montalbano si identifica con Ragusa, con la villetta di Punta Secca e con Scicli, noi rivendichiamo questa territorialità ma non vogliamo generare polemiche pretestuose”.

“Diamo merito dell’intuizione del museoconclude il presidenteal sindaco di Noto e a Fabio Granata, ma attraverso un’interlocuzione a monte avremmo potuto discutere meglio di questo progetto coinvolgendo, per l’appunto, il Ragusano”.

Contattato telefonicamente l’ex assessore regionale Fabio Granata ha minimizzato la portata del presunto “scontro” interprovinciale. “Sono amico di Andrea Camilleri e di Carlo Degli Espostispiegae alla luce della latitanza della Regione abbiamo ragionato sulla possibilità di creare un ritorno economico per Montalbano sul territorio. Da qui l’idea di creare uno spazio espositivo, eventi, dibattiti e festival”.

“Il sindaco di Notoaggiunge Granataper primo ci ha dato disponibilità e abbiamo lanciato la proposta. Non c’è alcuno scippo e vorrei smentire la voce dello spostamento delle riprese nel Siracusano. E’ impossibile pensarlo perché sono gli iblei i luoghi della fiction. L’idea è nata per evitare che la produzione, per mancanza di fondi, vada a girare fuori dalla Sicilia e per sfruttare i ritorni del fenomeno Montalbano”.

Per l’esponente di Green Italia il caso è chiuso: “Non vorrei che diventasse uno sterile campanilismo ha sottolineatoe anzi vogliamo fare rete con tutto il sud est siciliano che io considero un unico grande territorio con caratteristiche eccezionali ed omogenee. Vorremmo creare un museo aperto e diffuso con diverse sedi a Ragusa. Modica, Scicli e in tutti i luoghi che caratterizzano la fiction. Dobbiamo attrarre turisti e valorizzare il nostro distretto”.

“Auspicoha concluso Granata – che a seguito di questo chiarimento i sindaci dell’area iblea possano mettersi in contatto con me e il primo cittadino di Noto per un confronto sui progetti da realizzare per agevolare la troupe e la produzione di Montalbano e per fare sistema oltre le beghe territoriali”.