TRAPANI – Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha espresso il proprio rammarico per i ritardi nella consegna dei referti istologici all’Asp di Trapani. “Mi scuso con coloro che, in queste ore, stanno ricevendo risultati purtroppo positivi sulle loro patologie. Pur non avendo responsabilità diretta, chi ricopre ruoli di vertice deve assumersi l’onere anche degli errori altrui. Sarà nostra cura intervenire con il massimo rigore per evitare che simili episodi si ripetano”, ha dichiarato Schifani a Catania, a margine dell’evento per gli 80 anni del quotidiano La Sicilia.
Il caso dei ritardi dei referti a Trapani
Il presidente ha poi evidenziato come il piano d’emergenza in sette punti predisposto dall’Asp di Trapani sarebbe stato più efficace se attuato tempestivamente. “Se queste misure fossero state messe in atto prima, non ci troveremmo a discutere di un caso così grave, che scuote non solo le coscienze dei siciliani, ma dell’intero Paese. Episodi del genere non possono più verificarsi: non lo permetteremo“, ha aggiunto.
Sindacati all’attacco: “Sanità trapanese al collasso”
I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Trapani – Liria Canzoneri, Federica Badami e Tommaso Macaddino – hanno chiesto un incontro urgente con il direttore dell’Asp, Vincenzo Croce, per discutere delle gravi criticità del sistema sanitario locale.
Secondo i sindacati, il ritardo nell’elaborazione dei referti ha portato a un accumulo di 1.405 campioni nel 2024 e 1.908 nel 2025. Sebbene si sia recentemente azzerata la lista d’attesa, il provvedimento è arrivato troppo tardi: “Tra i campioni arretrati si contano ben 170 casi di tumore. Questa situazione evidenzia una gestione fallimentare che ha messo a rischio la salute dei cittadini”, hanno dichiarato i rappresentanti sindacali.
Hanno inoltre ricordato due casi emblematici: quello di un paziente di Salemi, deceduto il 13 gennaio senza aver mai ricevuto l’esito del proprio esame istologico, e quello di una paziente oncologica di Mazara del Vallo, il cui stato di salute è peggiorato dopo aver atteso quasi un anno il referto. “Dietro ai numeri ci sono vite umane, e questi episodi dimostrano che il sistema sanitario trapanese è al collasso”, hanno sottolineato.
Appello per un intervento immediato
Canzoneri, Badami e Macaddino hanno inoltre chiesto al direttore Croce di verificare se le strutture sanitarie locali siano adeguate alle necessità della popolazione. “La sanità pubblica è allo stremo, il personale è sotto stress costante e ogni cittadino ha diritto a un’assistenza sanitaria di qualità. È urgente potenziare la medicina territoriale per garantire un servizio efficace e rispondente alle reali esigenze della comunità trapanese”, hanno concluso.
VIDEO INTERVISTA RENATO SCHIFANI