ENNA – Situazione tesa a Enna per quanto riguarda il rischio di aumento delle tariffe idriche per il 2024-29 per inadempienze dell’assemblea dei sindaci. I Comitati cittadini ennesi non ci stanno e diffondono una nota, che riportiamo integralmente.
La situazione
ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) con nota 00014326/2025 del 28 febbraio 2025 diffida l’assemblea dei sindaci sulle tariffe idriche 2024-2029 paventando di accogliere, in caso di inadempienza, la proposta di aumento del gestore Acquaenna.
Dalle notizie che abbiamo l’assemblea dei sindaci è convocata per il giorno 21 marzo 2025 e ci auguriamo che in quella sede l’assemblea approvi le tariffe secondo un atto di discrezionalità politica da parte dei sindaci.
L’ARERA svolge un ruolo di vigilanza e controllo sulle tariffe idriche. In particolare, al fine di deliberare l’aggiornamento delle tariffe entro il 30 aprile 2024, controlla l’operato dell’assemblea idrica dei sindaci di Enna.
Oggi scopriamo che l’Assemblea composta dai sindaci non ha ancora approvato la tariffa idrica correndo così il serio rischio di avallare silenziosamente la proposta di Acquaenna che sembra essere di aumento.
In data 13 febbraio 2025 il gestore Acquaenna ha comunicato all’ARERA (con nota prot. n. 9559) di aver proceduto all’invio dell’istanza di aggiornamento delle tariffe del servizio idrico e dei relativi allegati, istanza che prevede un aumento.
Come detto sopra, la sopraindicata nota dell’Arera, nel diffidare i sindaci, comunicava che nel caso in cui l’assemblea dei sindaci non approvi entro il 31 marzo 2025 la tariffa, si intenderà accolta l’istanza presentata dal gestore Acquaenna che prevede un aumento della tariffa che paghiamo oggi.
Scopriamo altresì che l’assemblea dei sindaci era già a conoscenza dal 10 settembre 2024 del grave ritardo.
“Inaccettabile”
La grave crisi idrica appena trascorsa, mitigata dalle recenti piogge, ma non ancora scongiurata se non adottati i necessari provvedimenti, ha messo a dura prova la tenuta economica e sociale della nostra comunità.
Far sostenere agli utenti ennesi un aumento tariffario è del tutto inaccettabile solo perché i sindaci non adempiono al loro dovere di approvare la tariffa.
Oggi la tariffa che pagano i cittadini contiene dei costi non a loro imputabili e precisamente:
- Le partite pregresse (23 milioni di euro per mancato utile del gestore per un assurdo scostamento dei consumi contenuto nel piano d’ambito trai consumi previsti di 15 milioni di mc. e quelli reali di 7 milioni di mc.);
- Le perdite sulla rete idrica del 50% che incidono per 1 euro al mc circa;
- Un’articolazione delle fasce di consumano sulle fasce di eccedenza che penalizzano fortemente i cittadini;
- La pessima qualità dell’acqua che obbliga i cittadini a consumi di acqua in bottiglia e a maggior costi per manutenzione impianti;
- La quota parte degli investimenti del 31% a debito a carico dei cittadini per altri al 100%;
- La mancata attuazione del piano operativo di emergenza;
- La mancata attuazione del piano di ricerca ed individuazione delle perdite.
La richiesta
Pertanto, i comitati cittadini ennesi chiedono ai sindaci di assumere, con senso di responsabilità nei confronti dei cittadini, ogni atto che eviti qualsiasi aumento delle tariffe idriche.