Progetto “Otto marzo 2025 Liceo Regina Elena” di Acireale, storia e verità: il dovere di raccontare

Progetto “Otto marzo 2025 Liceo Regina Elena” di Acireale, storia e verità: il dovere di raccontare

ACIREALE – Nelle giornate dell’8 e 10 marzo scorse, fra attività scolastiche e attività pubbliche, si è concluso il progetto 8 marzo del Liceo “Regina Elena” di Acireale, giunto al quarto anno di edizione e che, fra biennio e triennio, ha visto 7 classi dell’Istituto impegnate nell’approfondimento di alcune storie illuminanti su verità poco conosciute oppure note, ma interpretate da un punto di vista inedito: il popolo di Napoli tra fine Ottocento e primi del Novecento, le donne e gli uomini di Černobyl’, il rapporto fra arte e guerra nei reportage dal fronte, la “banalità del male”, la relazione fra i sessi e la concezione dei ruoli di genere al tempo del franchismo, le verità re-interpretate dalla memoria, la possibilità della poesia.

Come da tradizione, le tematiche sono state scelte sulla base di un’opzione metodologica che sta a fondamento del progetto: per accostarsi il più possibile alla verità storica è necessario ingrandire il particolare, poiché il punto di vista apparentemente parziale, laterale, marginale, anziché limitare, amplifica la comprensione dell’intero. Per cogliere la verità di cui l’evento particolare è depositario bisogna però ricorrere necessariamente a fonti alternative rispetto a quelle manualistiche. Quest’anno esse sono state le opere di Matilde Serao, Anna Maria Ortese, Svetlana Aleksievič, Lee Miller, Hannah Arendt, Carmen Martin Gaite, Goliarda Sapienza, Mariangela Gualtieri.

Sulla scorta di queste letture, anche quest’anno, la squadra coesa di docenti che si occupa del progetto 8 marzo, in ciò sostenuta dal Dirigente Scolastico prof. Sebastiano Raciti, ha inteso cogliere nelle celebrazioni della Giornata Internazionale dei diritti delle donne l’occasione per rendere le giovani e i giovani consapevoli del proprio essere ciascuna e ciascuno un frammento della storia e per farle e farli riflettere ancora una volta sul proprio ruolo all’interno di essa, interpretandolo come assunzione di responsabilità, dovere di conoscere e raccontare la verità, dovere di preservare e moltiplicare la bellezza.

Di fronte a una proposta formativa che fa della volontà di ottenere il più largo coinvolgimento possibile il proprio caposaldo, la risposta delle ragazze e dei ragazzi è stata pronta ed entusiasta, sia nella fase dell’approfondimento delle tematiche, sia in quella finale, della condivisione pubblica delle riflessioni suscitate dalla lettura. Infine, anche quest’anno, il progetto 8 marzo ha inteso ribadire il valore culturale del libro come scrigno di un sapere prezioso e di non facile consumo, perché maturato attraverso l’applicazione e la passione.