SICILIA – Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, incontrerà oggi pomeriggio, a Palazzo d’Orléans, l’assessore alla salute Daniela Faraoni e i due dirigenti generali Salvatore Iacolino e Giacomo Scalzo per affrontare il tema dei ritardi nell’elaborazione e nella consegna dei referti istologici.
Schifani a Palazzo d’Orléans per affrontare il caso ritardi referti istologici
La riunione ha l’obiettivo di fare il punto sulla situazione attuale dopo i casi registrati in provincia di Trapani e predisporre soluzioni concrete e tempestive per abbattere i tempi di attesa.
I casi Robino e Gallo
La questione è tornata sotto i riflettori in provincia di Trapani dopo la tragica vicenda di Paolo Robino. L’ex infermiere di Salemi è deceduto il 13 gennaio scorso a causa di un infarto. Dieci giorni prima di ricevere l’esito degli esami istologici.
L’uomo, operato il 24 settembre 2024 all’ospedale di Marsala per l’asportazione di un tumore, aveva atteso il referto per 4 mesi. Questa situazione segue il caso dell’insegnante Maria Cristina Gallo di Mazara del Vallo, che aveva dovuto attendere 8 mesi per il suo referto istologico.
L’apertura delle indagini sul caso di Gallo
La Procura di Marsala, proprio sul caso di Maria Cristina Gallo, ha aperto un’inchiesta. L’insegnante di Mazara del Vallo di 56 anni è stata costretta ad attendere per otto mesi l’esito di un esame istologico dopo l’asportazione di una neoformazione all’utero.
La donna aveva presentato un esposto per segnalare il ritardo del referto, più volte sollecitato anche per vie legali. Quando finalmente è arrivato, la diagnosi è stata devastante: un tumore al quarto stadio, ormai metastatico. Ora i magistrati, coordinati dal procuratore Fernando Asaro, hanno acquisito le cartelle cliniche dell’ospedale di Mazara, dove la donna era stata operata nel dicembre 2023, per verificare se il ritardo possa aver influito sull’aggravarsi della malattia.
Maria Cristina Gallo, attualmente in cura presso l’Istituto Nazionale Tumori di Milano, ha dichiarato: “Non voglio giustizia per me, ma voglio che venga fatta giustizia per il futuro”. E ha aggiunto: “Ormai il danno è fatto. La mia battaglia non nasce dal rancore o dalla rabbia, ma dal desiderio di cambiare le cose”.
I numeri
Intanto, il Ministero della Salute ha chiesto chiarimenti all’Asp di Trapani sui tempi di lavorazione dei campioni istologici. Dai primi riscontri emergerebbe un arretrato di quasi 3.000 esami in attesa di esito. Anche su questo fronte la Procura sta conducendo accertamenti.
CODACONS: “Ritardi inaccettabili sugli esami istologici, giustizia per i pazienti”
Il CODACONS interviene con fermezza sulla grave situazione dei ritardi nella refertazione degli esami istologici presso l’ASP di Trapani, che hanno già avuto conseguenze drammatiche per numerosi pazienti e le loro famiglie.
“Siamo di fronte a un caso di malasanità inaccettabile, dove i ritardi stanno mettendo a rischio la vita delle persone. Ogni giorno senza una diagnosi tempestiva può fare la differenza tra la vita e la morte. Non è tollerabile che in un Paese civile si debbano attendere mesi per conoscere l’esito di un esame fondamentale per la salute dei cittadini. È un fatto gravissimo su cui la magistratura deve fare piena luce”, dichiara il CODACONS, annunciando la presentazione di un esposto alla Procura della Repubblica di Trapani per accertare le responsabilità di questa grave disfunzione sanitaria.
L’associazione ha inoltre annunciato la costituzione di parte offesa per tutelare i pazienti coinvolti e i loro familiari, oltre a chiedere il risarcimento dei gravi disagi subiti a causa di questi ritardi. “Le istituzioni devono intervenire immediatamente per porre fine a questa situazione vergognosa, che rappresenta un vero e proprio attentato al diritto alla salute dei cittadini”, sottolinea il CODACONS.
Il coordinamento chiede un intervento immediato del Ministero della Salute e della Regione Siciliana affinché venga ripristinata la legalità e garantito il diritto a una diagnosi tempestiva, condizione essenziale per la tutela della vita e della salute.
“Non resteremo a guardare: continueremo la nostra battaglia per difendere i diritti dei cittadini e contrastare l’inefficienza della sanità. La giustizia deve fare il suo corso e chi ha responsabilità in questa vicenda deve risponderne”, conclude il CODACONS.