PALERMO – La Polizia di Stato ha denunciato M.G.S, un 31enne palermitano accusato di truffe aggravate ai danni di donne anziane.
L’arresto è stato eseguito a seguito delle indagini condotte dalla Squadra Mobile di Palermo, che ha identificato l’uomo come autore di tre distinti episodi di truffa, avvenuti tra l’8 e il 9 gennaio 2025.
Truffe agli anziani: il modus operandi di un 31enne palermitano
Il modus operandi era sempre lo stesso: l’uomo contattava telefonicamente le vittime, fingendosi talvolta un appartenente alle forze dell’ordine, e comunicava loro che il figlio o la figlia fosse rimasto coinvolto in un grave incidente stradale. Dopo aver suscitato la preoccupazione delle vittime, chiedeva una somma di denaro a titolo di cauzione per la liberazione del familiare trattenuto in arresto.
Successivamente, si recava a casa delle anziane donne, presentandosi come collaboratore del finto ufficiale, e otteneva il denaro contante, i monili e gli oggetti preziosi custoditi in casa.
Il valore della refurtiva
Il valore complessivo della refurtiva raccolta in questi tre episodi è stato stimato in circa 9mila euro in contanti, oltre a vari oggetti preziosi ancora da quantificare. Le indagini sono partite a seguito di una prima denuncia formalizzata il 8 gennaio 2025, a cui sono seguite altre denunce simili.
L’arresto
Grazie all’analisi delle testimonianze, delle immagini delle telecamere di videosorveglianza e a ulteriori attività investigative, la Squadra Mobile ha individuato l’autore delle truffe.
Durante la perquisizione domiciliare, l’uomo è stato trovato con numerosi monili in oro, nascosti nel freezer, avvolti in cellophane trasparente. Il 31enne ha dichiarato che quegli oggetti provenivano proprio dalle truffe commesse nei giorni precedenti.
Si rappresenta che la responsabilità penale delle condotte elencate a carico dell’odierno indagato sarà definita solo dopo l’emissione di eventuali sentenze passate in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.
Le raccomandazioni della Polizia di Stato
La Polizia di Stato ricorda che la prima forma di tutela per reati di questo genere sia quella della prevenzione, fondata sull’alta soglia di attenzione che deve essere mantenuta in tutti i possibili casi di truffa.
Si ritiene opportuno rammentare come sia fondamentale non aprire mai la porta a sconosciuti che non siano in grado di identificarsi compiutamente, anche se indossano un’uniforme o assumano l’aspetto di distinti professionisti.
Prima di aprire la porta di casa è necessario ricevere concrete rassicurazioni, ricordando che nessun operatore delle Forze dell’Ordine o di altre pubbliche amministrazioni è autorizzato ad acquisire denaro contante o altri beni direttamente dal cittadino.
Inoltre in caso di telefonate dal contenuto allarmante come nei casi descritti si invita sempre a contattare prima i numeri di emergenza delle forze dell’ordine per riscontro e chiamare sempre i propri familiari avvertendoli di quanto avviene.