CATANIA – Si è accasciato al suolo a causa di un infarto miocardico, dopo aver multato alcune auto in sosta in via Gabriele D’Annunzio, a Catania, mentre gli automobilisti sanzionati protestavano: vittima un vigile urbano di oltre sessant’anni.
Malore colpisce vigile urbano durante il suo lavoro
In un primo momento – come vi abbiamo chiarito subito dopo i fatti ieri – si era diffusa l’ipotesi che fossero stati esplosi colpi di pistola, ma in realtà si trattava di botti provocati da alcuni mortaretti fatti esplodere da ragazzini nella stessa zona. I due eventi non erano collegati.
Sul posto sono intervenute le Volanti della Questura e il personale del 118 che ha trasportato in ambulanza – scortata da una pattuglia della polizia locale – l’uomo al Pronto Soccorso dell’ospedale Cannizzaro, dove sarebbe stato sottoposto ad angioplastica.
Il commento del sindaco Trantino sulla vicenda
Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Catania, Enrico Trantino, con un post sui social: “Ieri sera alcune pattuglie stavano effettuando controlli di viabilità e regolarità delle soste in via Gabriele D’Annunzio. Stavano eseguendo quanto chiesto loro, nell’ambito di una crescente attività di contrasto all’anarchia di molti cittadini, che interpretano le regole a proprio piacimento, credendo che la sosta di pochi minuti legittimi doppie file e caos lungo le strade.
A un certo momento alcuni di questi utenti hanno sollecitato i componenti delle pattuglie a dare loro spiegazioni. Chiariamo, nessun’azione aggressiva o minacciosa; ma dover affrontare il commerciante che se la prende ‘con il sindaco e l’assessore’ perché si sono messi in testa di cambiare le abitudini ai catanesi, o la signora contravvenzionata che dice ‘adesso vi metto su TikTok’, ormai diventato strumento di vendette private tra chi vive di insulti e attacchi scomposti, ha provocato un infarto a un nostro agente, che adesso combatte la sua battaglia per rimanere in vita.
Il mancato rispetto delle regole
La città non è mia; ma di sicuro non è di chi crede che le norme si interpretano a proprio uso e consumo. Io ho il dovere di garantire a chi desidererebbe vivere in una città normale, di poterlo fare.
Prendetevela con me, ma nessuno si permetta di agire, anche solo lamentandosi, con chi ha il solo torto di consentire il rispetto di elementari regole di convivenza civile. Chi ritiene di avere ragione ha gli strumenti giuridici per opporsi; ma non pensate che il ‘si è fatto sempre così’ diventi alibi o scusante.
Saremo sempre più inflessibili nella convinzione che l’ordine diventi l’ingrediente per vivere tutti meglio; e sono certo che chi si risente per una contravvenzione, spesso – se non sempre – sia chi poi recrimina, perché nella nostra città ognuno fa quello che vuole. Secondo un ossequio a intermittenza che vuole che vengano pretesi i propri diritti, nell’indifferenza a quelli degli altri e al rispetto dei doveri.
L’appello ai catanesi
Abbiamo bisogno di uno scatto di maturità che ci faccia comprendere che la nostra libertà non può comprimere quella degli altri. Solo così saremo comunità, e non abitanti di una giungla.
Prego per il nostro agente. E ringrazio lui e tutti i suoi colleghi che so non arretreranno dinanzi a chi inveisce, perché deve parcheggiare liberamente entro tre metri dal luogo in cui si deve recare.
Ai catanesi chiedo solo di fare quello che fanno sempre quando si recano in una qualunque altra città, per poi dire ‘che meraviglia, qui tutti rispettano le regole’“.