CATANIA – “Ci ritroviamo in Piazza Duomo come di consueto per accogliere le sacre e a noi carissime reliquie di Sant’Agata, nell’anno santo 2025, pensato e voluto dal Santo Padre Francesco come “Giubileo della Speranza”: e noi oggi siamo pellegrini di Speranza!“.
Ha esordito così, monsignor Barbaro Scionti nel suo discorso pronunciato all’inizio del giro esterno delle Sacre Reliquie di Sant’Agata.
Monsignor Barbaro Scionti e l’invito a riflettere nel giorno di Sant’Agata
“Sant’Agata sa bene che Gesù Cristo sul legno della croce ha vinto la morte e la pietra del sepolcro è stata ribaltata dalla potenza di Dio che sempre vuole la felicità ed il benessere dell’uomo di ogni tempo ed in ogni luogo. Cristo, risorto da morte, ha vinto i legni e le pietre di cui Quinziano invece è schiavo e devoto adoratore”.
“Ecco la Speranza di Agata: “la luce di Cristo che risorge glorioso disperde le tenebre del cuore e dello spirito”! Il volto di Agata esprime questa “Speranza” ed a noi, che guardiamo con fiducia, è chiesto di cogliere giuste conclusioni per la nostra vita. Siamo qui pellegrini di Speranza e se vogliamo che questo pellegrinaggio / festa (“riesca”), sia bello, tutto e sempre, dobbiamo in questi giorni avere il coraggio di riflettere , scegliere, cambiare vita“.
“Cominciamo col riflettere. Mi pare di vedere nei “legni” che Quinziano adora, il potere, l’arroganza di pretendere il primo posto, il volersi mettere in mostra, la vanità, il piacere, il desiderio smodato di avere e possedere. Agata sceglie Cristo, umile, povero, servo di Dio e dell’uomo… ma risorto e vivente! E noi cosa scegliamo?“.
“Riflessioni che si trasformano in scelte di vita“
“Mi pare di vedere nelle “pietre” che Quinziano adora la violenza assassina, l’esercizio dello spaccio della droga, la soppressione dei più deboli, la violenza psicologica e fisica contro la persona- Sono pietre che colpiscono con violenza gli uomini nella nostra società. L’onnipotenza di Dio ha ribaltato la “pietra” del sepolcro e Cristo ne è uscito vivo e risorto! Il Busto reliquiario della nostra Patrona che guardiamo adesso e continueremo a guardare con stupore e fiducia devota, mostra due segni ai quali vogliamo volgere tutta la nostra attenzione affinchè la nostra riflessione si trasformi poi in scelta di vita“.
“Alla sua destra Sant’Agata tiene tra le mani una croce gemmata ed un giglio… c’è anche una rosa! La croce gemmata (preziosa) ci ricorda che i “legni” della croce sono stati sconfitti dalla resurrezione di Cristo che è vivo e vivente: così i “legni” che sono l’arroganza, il potere, pretendere il primo posto, il piacere, il desiderio smodato di possedere non hanno e non danno futuro; sono una sconfitta per l’uomo e per la società“.
“La vittoria della vita sulla morte“
“Vince l’obbedienza umile di chi si abbandona al servizio di Dio. Agata è viva tra noi, Quinziano è morto e sepolto. Nell’altra mano Sant’Agata tiene una tavoletta che custodisce incisa una scritta che è un programma di vita che non può non essere anche il nostro, visto che siamo suoi devoti“.
“Agata con la sua santità di cuore e di mente partecipa della vittoria di Cristo risorto e dunque lotta, ribalta e vince le “pietre”. È la vittoria della vita sulla morte, la vittoria del bene sul male. Sant’Agata, vittoriosa nel martirio vince e sconfigge i violenti, gli assassini, gli spacciatori di droga: Sant’Agata disprezza e sconfigge tutto questo!“.
“Vogliamo dunque scegliere la strada di Agata, la strada buona, che serve e sostiene la vita nostra e altrui: è la strada dell’impegno a spendersi e donarsi per un mondo migliore dove amore e rispetto nutrono e sostengono la fatica di liberarsi da ataviche e brutte abitudini egoistiche per far posto al desiderio di ciò che è bene per tutti, il bene comune“.
“Nel nome di Agata, guardando il suo volto, che ci mostra fiero la croce gemmata e la “tavoletta angelica”, facciamo la nostra scelta. Ci mostra la Croce…abbracciamo Gesù, colui che ha trionfato sulla morte di croce ed è risorto!“.
“Affidiamo a Sant’Agata il cammino di questi giorni“
“Ci mostra la Tavoletta che dice la sua determinazione nel volere una Città libera e felice… amiamo la Città in cui viviamo! Rispettiamo la nostra Città mettendoci al servizio del bene e della bellezza e non del malaffare e degli interessi personali. Guardiamo alla Santa Patrona per cambiare in meglio la nostra vita e quella della nostra Città. La quale ha bisogno non solo della benevolenza di Agata ma anche della bontà dei gesti e delle parole di ciascuno, di ogni cristiano“.
“Affidiamo a Sant’Agata il cammino di questi giorni (riflettere, scegliere, cambiare), adesso iniziamo mentre con gioia gridiamo e sempre grideremo: Cittadini, viva Sant’Agata!“.