CATANIA – Oggi, 4 febbraio, si celebra la Giornata Mondiale della lotta contro il cancro, un’occasione per riflettere sulla prevenzione, la ricerca e il sostegno a chi combatte contro questa malattia.
Tra le tante battaglie contro il cancro, una delle più difficili è quella contro il tumore al seno, che colpisce milioni di donne in tutto il mondo. Ed è proprio in questo giorno che vogliamo ricordare una figura speciale: Sant’Agata, la patrona di Catania, venerata da secoli come protettrice delle donne affette da questa patologia.
Giornata Mondiale della lotta contro il cancro: la storia di Sant’Agata
Agata nacque nel III secolo d.C. a Catania, in un periodo in cui i cristiani erano perseguitati dall’Impero Romano. La sua bellezza e la sua profonda fede cristiana attirarono l’attenzione del proconsole Quinziano, che cercò di costringerla a rinunciare alla sua religione e alla sua verginità. Al suo rifiuto, subì torture atroci, tra cui la mutilazione dei seni. Nonostante le sofferenze, Agata rimase salda nella sua fede, fino alla morte avvenuta il 5 febbraio del 251.
Nel corso dei secoli, Sant’Agata è stata invocata per la protezione contro le eruzioni vulcaniche e gli incendi ma il suo nome è legato a un’altra battaglia: quella delle donne contro il tumore al seno.
Sant’Agata e le donne
La mutilazione dei seni subita da Sant’Agata la rende una figura simbolica per tutte le donne che combattono contro il cancro al seno. È un dolore che attraversa i secoli.
Molte donne, nel corso della loro lotta contro la malattia, trovano conforto nella sua figura, pregandola affinché dia loro forza e speranza. Non si tratta solo di un atto di fede, ma di un riconoscimento della capacità di resistere, di combattere, di affrontare la malattia.