SANTA MARIA DI LICODIA – Lunedì 27 gennaio gli studenti delle classi quinte del Liceo “Rapisardi” delle Scienze Umane di Santa Maria di Licodia, riuniti in Aula Magna, hanno discusso e riflettuto, guidati dal Prof. Giuseppe Consoli e dal Prof. Carmelo Cantarella, sul tema “Vite di scarto’’, vale a dire sullo sterminio dei minori con disabilità che sono state le prime vittime, in seguito alle sterilizzazioni forzate, del programma di eutanasia del Terzo Reich, volto all’eliminazione delle vite “indegne di essere vissute”, per creare una società pura dal punto di vista razziale e alleggerire i costi della sanità.
Il criminale progetto, chiamato Aktion T4, allargato poi agli adulti, ha ucciso 300.000 persone con disabilità, divenendo il primo capitolo della cosiddetta “soluzione finale” nei confronti della popolazione ebraica e di tante altre persone (genti slave delle regioni occupate nell’Europa orientale e nei Balcani, neri europei, prigionieri di guerra sovietici, oppositori politici, minoranze etniche come rom, sinti e gruppi religiosi come testimoni di Geova, omosessuali e appunto individui con disabilità).
I Professori nel condurre il dibattito hanno letto brani tratti da Primo Levi, “I sommersi e i salvati’’, da Marco Paolini Ausmerzen, “Vite indegne di essere vissute”, “Le tre leggi di Norimberga sulla difesa della razza”, e da Robert Harris, “Fatherland”: letture tutte volte a far riflettere sul tema della memoria o dedicate alla “futura memoria”, per dirla con Sciascia, cioè a far ricordare ma soprattutto meditare non semplicemente su quel che è stato ma su quel che accade e potrebbe accadere, quando l’etica della vita abbandona l’uomo e quando l’idolatria dello Stato e la cultura propagandistica del gregge non lasciano più spazio all’altro, alla diversità, alla minoranza e all’unicità di ogni individuo.
Mercoledì 29 gennaio presso l’Aula proiezioni Luca Cangemi, Docente di Filosofia al Liceo “Lombardo Radice” di Catania e componente del direttivo dell’Istituto Siciliano per la Storia dell’Italia Contemporanea “Carmelo Salanitro” (Università di Catania), e Felice Rappazzo, Professore di Letteratura Italiana Contemporanea del Dipartimento di Scienze Umanistiche (Università di Catania) e membro dell’ANPI provinciale, presentati dalla Prof.ssa Giuseppina Rasà, hanno relazionato sul tema “Fare memoria per leggere il presente’’, svolgendo un “excursus” storico e letterario sul ruolo della Resistenza nella lotta contro le atrocità nazifasciste e sull’importanza di una lettura critica della storia, per una condanna totale dell’autoritarismo e del totalitarismo nazifascista che ha condotto allo sterminio e all’olocausto.
Il Prof. Rappazzo ha ricordato alcuni partigiani e uomini che si opposero al regime fascista, tra i quali il Professor Carmelo Salanitro, denunciato dal Preside del Liceo “Cutelli”, dopo che costui aveva trovato dei volantini inneggianti al pacifismo, deportato e ucciso in una camera a gas a Mauthausen, e Giuseppe Di Stefano, Insegnante di Filosofia, fucilato dai tedeschi ad Atene il 6 dicembre 1943, per aver organizzato un centro clandestino di lotta ai Tedeschi.
Nel corso della relazione è stata ricordata la deportazione degli Internati Militari Italiani (IMI), ufficiali, sottufficiali e soldati, che furono catturati dopo l’8 settembre in Italia e su tutti i fronti di guerra, dove fino a quel momento avevano combattuto a fianco dei Tedeschi come alleati. Questi ultimi, posti davanti alla scelta di passare dalla parte tedesca e combattere nella Wehrmacht o con le SS, si rifiutarono in massa e, dopo la costituzione della Repubblica Sociale Italiana, neanche vollero aderire ad essa, mantenendo fede al giuramento prestato al Re, che rappresentava lo Stato italiano legittimo: pertanto 700mila furono deportati in Germania, in quanto considerati traditori, e 50mila morirono nei campi di prigionia.
Gli studenti e le studentesse delle classi quinte hanno offerto un ascolto silenzioso e partecipato, e posto domande sul passato e sul presente , per far riflettere sugli eccidi e sui conflitti di ieri e sui tanti eccidi di oggi, sulla guerra in Palestina e sui recenti eventi in Congo, che nell’assoluto silenzio mediatico occidentale vede più di 400.000 persone sfollate negli ultimi mesi a causa dell’intensificarsi dello scontro tra il cosiddetto M23 e le FARDC: un’opportunità, questa, che si è presentata come occasione di crescita e di approfondimento dei valori democratici, del dialogo e della tutela dei diritti umani di tutti e in particolare delle minoranze, che è alla base della nostra Costituzione.