Archiviata l’inchiesta per Filippo Zerilli, l’ex primario accusato di aver collaborato alla latitanza di Messina Denaro

Archiviata l’inchiesta per Filippo Zerilli, l’ex primario accusato di aver collaborato alla latitanza di Messina Denaro

TRAPANI – Archiviata l’inchiesta per il caso dell’ex primario Filippo Zerilli, accusato di favoreggiamento nei confronti di Messina Denaro.

Archiviata l’inchiesta per Filippo Zerilli

Indagato nel febbraio del 2023 all’interno dell’ambito d’inchiesta sui favoreggiatori di Matteo Messina Denaro, arriva l’archiviazione per l’ex primario del reparto di Oncologia dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani.

L’accusa sarebbe quella di aver sottoposto il latitante ad alcuni esami quando, il 3 dicembre 2020, arrivò una richiesta di visita oncologica.

L’identità di Messina Denaro

La richiesta del boss mafioso venne richiesta sotto lo pseudonimo di Andrea Bonafede.

“Non ho mai conosciuto Andrea Bonafede prima del suo ingresso in ospedale, né ho avuto con lui contatti personali per fissare la visita oncologica – così risponde Filippo Zerilli – Indossava sempre la mascherina obbligatoria durante l’epidemia Covid. Ho sempre esercitato la professione con scienza e coscienza e non ero a conoscenza di nulla. Per me è stato tutto un incubo”.

Secondo un’ipotesi Messina Denaro avrebbe rivelato la sua identità in seguito ad un esame del DNA, così Zerilli si giustificò all’Ordine dei medici e agli investigatori che lo convocarono: “L’esame del Dna nei pazienti da trattare con farmaci chemioterapici ha la funzione di individuare eventuali poliformismi che possono aumentare la tossicità del farmaco, non certo a individuare l’identità dei pazienti”.

Fonte foto Ansa