SICILIA – Il Ministro Nello Musumeci ha sottolineato l’importanza della prevenzione riguardo ai rischi naturali, dichiarando che l’Italia si trova in un territorio particolarmente a rischio, il più esposto tra quelli dell’Unione Europea.
“Viviamo in un territorio particolarmente a rischio – ha dichiarato Musumeci – il più esposto di quelli dell’Unione europea. Possiamo mitigarlo soltanto con la prevenzione strutturale e non“.
Prevenzione ai rischi naturali: le parole del Ministro Musumeci
Secondo il Ministro, la prevenzione è l’unico strumento efficace per affrontare questi pericoli, ma prima di tutto è fondamentale una presa di coscienza collettiva riguardo alla fragilità del nostro territorio.
“Per fare questo occorre convincerci della necessità di convivere con un territorio particolarmente fragile. Non dimentichiamo che nel Novecento sono state oltre 100mila le persone che hanno perso la vita in Italia a causa di eventi sismici.”
Il lavoro della Protezione Civile e del governo Meloni
La Protezione Civile nazionale e il governo Meloni stanno lavorando per dare la priorità alla prevenzione. Musumeci ha parlato del suo libro intervista, ‘Gli italiani e i rischi naturali, perché la prevenzione ci può salvare‘, scritto con Giuseppe Caporale.
“Il libro intervista – ha spiegato Musumeci – è l’apologia della prevenzione: è uno strumento di diffusione affinché a cominciare dalle scuole elementari si possa far comprendere la necessità di conoscere e quindi di adottare le condotte necessarie al momento di necessità.”
I rischi naturali in Italia
Il Ministro ha anche osservato che in Italia, purtroppo, i rischi naturali vengono spesso ignorati dalla popolazione, che tende a rimuoverli dalla memoria. “Il rischio – ha osservato il ministro – non si vede, non si tocca, non si sente, non si odora e quindi gli italiani lo rimuovono dalla memoria. E se qualcuno se ne ricorda dice ‘tanto c’è qualcuno che ci pensa’“.
A differenza dell’Italia, in Giappone la prevenzione è parte integrante dell’educazione scolastica. “In Giappone, invece, a partire dalle prime classi di istruzione primaria i bambini sono indotti dallo Stato a imparare cos’è un terremoto, visto che ci convivono, e a capire come adottare una condotta adeguata in caso di necessità“.
La conclusione
Musumeci ha concluso con un appello alla consapevolezza collettiva e alla necessità di interventi strutturali. “Insomma – ha osservato Musumeci – non serve scaramanticamente toccare ferro o il corno rosso, ma lavorare per capire e comprendere quali sono le priorità: opere infrastrutturali per la classe dirigente e capire come comportarsi in caso di necessità per i cittadini“.
“La Sicilia – ha concluso il ministro Musumeci – è una regione tra le più fragili, da sempre, eppure continuiamo ancora a fare finta di niente. Basti pensare che nell’isola ‘concorrono’ più rischi: quello sismico, quello vulcanico e quelli degli incendi boschivi e quello idrogeologico. Poche regioni come quella siciliana rimangono così esposte, eppure anche noi facciamo finta di non saperlo e quindi cambiamo argomento“.