La Maturità 2025 è alle porte: è quasi giunta l’ora anche per i nati nel 2006, soprannominati dalla GenZ “06”. Questa, però, non sarà una prova come tante altre.
È vero che non emergono variazioni rispetto allo scorso anno, ma i maturandi che svolgeranno l’esame sono i “reduci” della pandemia Covid, vale a dire coloro che non hanno mai sostenuto un vero esame di terza media, avendo invece presentato una tesina multidisciplinare a distanza.
Maturità 2025: dalla chiusura delle scuole alla prima grande prova
Era il 4 marzo 2020 quando andò in onda un’edizione straordinaria del telegiornale: il “Covid-19” non era una notizia del tutto nuova, i primi contagi si erano verificati settimane prima, e gli aggiornamenti sul virus non avevano ancora suscitato troppa preoccupazione. Nessuno, tuttavia, avrebbe mai immaginato che quel giorno sarebbe stato l’ultimo di scuola in presenza per l’intero anno scolastico.
Nel momento in cui i giornalisti diffusero la notizia di una “chiusura straordinaria di scuole e università in tutta Italia dal 5 al 15 marzo“, l’annuncio destò stupore. In seguito, la chiusura venne prorogata fino al 3 aprile e, infine, estesa per le restanti settimane dell’anno scolastico.
Facile immaginare la reazione immediata degli studenti, specialmente dei più piccoli. Con “spensierata innocenza”, interpretarono quella chiusura delle scuole come un miracolo: giorni di vacanza inaspettati, un’occasione per rilassarsi senza troppi pensieri. Nessuno poteva prevedere che quella “vacanza turbolenta” avrebbe lasciato un segno indelebile.
“Maxi orale” per i licei e discussione della tesina per gli studenti di terza media
Ovviamente, sorsero fin da subito dubbi sullo svolgimento degli esami conclusivi per la scuola secondaria di primo e secondo grado. Per i licei e gli altri istituti superiori, si decise di procedere con il “maxi orale“, una prova della durata di circa 60 minuti, in presenza. Questa era pensata per sopperire all’assenza delle prove scritte, ovvero il tema d’italiano e la seconda prova (allora multidisciplinare) sulle materie d’indirizzo.
Per le scuole medie, voci di corridoio parlavano di un “sei politico”, rinunciando al tradizionale esame. Alla fine, però, si optò per una soluzione diversa: gli studenti prepararono un elaborato multidisciplinare (una tesina) da esporre in didattica a distanza. Più che un esame, una mera formalità.
Maturità tra ansia e crescita: la sfida dei reduci della pandemia
Quest’anno, la “vera” prova di maturità tocca proprio a quegli studenti. Il 18 giugno, per la prima volta, i 18enni metteranno piede in una sede d’esame ufficiale per affrontare la prima prova scritta, seguita il giorno successivo dalla seconda prova e, pochi giorni dopo, da un’eventuale terza prova (per istituti con ordinamenti speciali, come il liceo Esabac).
A questo punto, potrebbe sorgere spontanea una domanda: “Cosa c’è di così diverso?”. Forse non si tiene conto di alcune dinamiche sottili legate all’ansia e allo stress che questi ragazzi, prossimi all’età adulta, dovranno affrontare per la prima volta, a differenza di quando erano 13enni.
Il non molto lontano esame di maturità, soprattutto per i ragazzi di questo anno scolastico, può rappresentare una sfida non solo accademica, ma anche psicologica. Quest’età, anche se sottovalutata da molti, rappresenta un momento delicato: si è “in bilico” tra adolescenza e maturità. Di certo, non mancano pressioni sociali e aspettative personali che spingono a inseguire il proprio “sé ideale“. Eppure, tutto ciò può accentuare l’ansia da prestazione.
Ecco cosa consigliano gli esperti
Diverse sono le strategie suggerite dagli esperti per gestire lo stress e, utilizzando le parole di Seneca, ottenere “securitatem et perpetuam tranquillitatem” (sicurezza e perpetua tranquillità). Innanzitutto, la pianificazione è fondamentale: suddividere lo studio in obiettivi giornalieri aiuta a ridurre il senso di sopraffazione.
Inoltre, tecniche di rilassamento come la respirazione profonda o la meditazione possono essere utili per calmare la mente nei momenti di ansia acuta. È essenziale anche normalizzare il nervosismo: l’ansia moderata, infatti, può migliorare la performance, spingendo a una maggiore concentrazione.
E ancora, il supporto sociale gioca un ruolo chiave: parlare con amici, familiari o insegnanti può alleggerire la pressione. È importante ricordare che questo esame non definisce il valore di una persona; ciò che conta davvero è l’impegno e il percorso di crescita personale che ne deriva. Questi accorgimenti, supportati da ricerche in ambito psicologico, possono aiutare i maturandi a vivere l’esame.
La parola ai maturandi
Ai nostri microfoni, alcuni studenti hanno raccontato la loro esperienza da allievi di quinto anno, spiegando in che modo l’assenza dell’esame in presenza della terza media ha influito su di loro.
Secondo quanto emerso, l’esame svolto con la didattica a distanza ha influenzato negativamente alcuni studenti, mentre altri si mostrano ottimisti riguardo alla prova ormai imminente che segnerà la chiusura del ciclo scolastico.
Quando la paura regna sovrana…
Diverse sono state le opinioni espresse dagli studenti.
Michele ha espresso ansia e preoccupazione: “Soprattutto considerando l’imminente uscita delle materie esterne. Fortunatamente, frequento un indirizzo tosto, dove siamo abituati alla rigidità, alla precisione e alla pressione degli esami. La mia media è abbastanza alta, e proprio per questo voglio cercare di ottenere il massimo dei voti, senza deludere me stesso“.
Un’altra studentessa, Roberta, ha spiegato come “l’assenza di un’esperienza diretta con un esame in presenza ha lasciato un vuoto nella preparazione emotiva. L’esame di terza media, infatti, rappresenta un momento importante per affrontare l’ansia e acquisire consapevolezza delle proprie capacità. Non aver vissuto questa esperienza mi fa percepire la maturità come un ostacolo ancora più grande, perché mi manca un riferimento concreto per affrontarla con maggiore serenità”.
E ancora, anche Martina ha espresso preoccupazione:“Il fatto di non aver mai sostenuto un esame ufficiale in presenza mi provoca abbastanza stress. Tengo molto a mantenere una buona media, e sapere che l’esame dipenderà in gran parte dalle due prove scritte non aiuta, considerando che l’ansia da prestazione potrebbe mettermi in difficoltà. Ovviamente affronterò tutto a testa alta, ma non posso negare di essere molto agitato”.
…ma l’ottimismo non si arrende
Non tutti, però, sono sconfortati. Adele ha ammesso di essere abbastanza tranquilla.
“Posso dire che, frequentando un indirizzo che ci ha sempre abituati a sostenere diversi esami, ho imparato a gestire lo stress che inevitabilmente accompagna queste prove. Sebbene ci sia sempre un po’ di tensione, sono abituata a fronteggiarla. In questi cinque anni, ogni esame è stato semplicemente uno in più da aggiungere alla lista di quelli già affrontati. Pertanto, il fatto di aver sostenuto l’esame di terza media non influisce molto sulle sensazioni che provo in questo periodo antecedente l’esame di Stato”.
Anche Damiano è della stessa opinione.
“Penso che affronterò l’esame con ottimismo e positività. Non mi ha scoraggiato l’esperienza delle prove in presenza, anche se ho sostenuto l’esame di terza media online. Sarà comunque un’esperienza nuova, che affronterò con entusiasmo, come faccio sempre con le novità. La vedo come un’opportunità da vivere positivamente, proprio come ho fatto con altre situazioni”.
Maturità 2025: ricordiamo la struttura delle prove
Anche per quest’anno scolastico, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha confermato la consueta modalità d’esame: due prove scritte, una di Italiano (con una traccia da scegliere tra analisi del testo letterario o in prosa, testo argomentativo e testo d’attualità) e la seconda dedicata a una delle materie di indirizzo. Entrambe le prove valgono 20 punti ciascuna. Si erano diffuse voci di corridoio su una possibile seconda prova multidisciplinare, ma il Ministero non ha pubblicato nulla di ufficiale al riguardo.
Per quanto riguarda l’orale, si tratterà di un colloquio valutato da una commissione composta da tre docenti “interni” (appartenenti al proprio consiglio di classe) e tre “esterni” (provenienti da altri istituti, relativamente alle materie stabilite dal Ministero). Durante l’orale si discuteranno anche i Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (il cosiddetto “PCTO”) e l’Educazione Civica, per un totale di 20 punti.