CATANIA – Annullata con rinvio: è questa la decisione della Corte di Cassazione sul ricorso presentato dalla difesa del sindaco di Paternò, Nino Naso, contro l’ordinanza del Tribunale del Riesame. Quest’ultimo, il 30 settembre 2024, aveva accolto l’appello della Procura di Catania, disponendo gli arresti domiciliari per il primo cittadino, indagato nell’ambito dell’inchiesta “Athena” per voto di scambio politico-mafioso.
L’annullamento della richiesta dei domiciliari del sindaco di Paternò
A riportarlo sono i colleghi di Lasicilia.it, citando i legali di Naso, l’avvocato Maria Licata e il professore Vincenzo Maiello. I difensori evidenziano che il ricorso si fonda sui “gravi indizi di colpevolezza e non sulle esigenze cautelari“. Ora gli atti torneranno al Tribunale di Catania, dove sarà fissata una nuova udienza davanti a un’altra sezione.
Le accuse
Oggi è attesa la decisione relativa all’ex assessore comunale Salvatore Comis. Entrambi gli indagati, Naso e Comis, hanno richiesto di affrontare il processo con giudizio immediato. Il Tribunale del Riesame, presieduto da Giuliana Sammartino, aveva precedentemente evidenziato l’esistenza di un presunto patto illecito tra il sindaco Naso e la consorteria Morabito-Benvegna, mediato da Cirino. Secondo il Tribunale, l’accordo prevedeva “sostegno elettorale” in cambio dell’impegno di Naso per favorire “l’assunzione di congiunti mafiosi locali” e “l’assegnazione a Comis di un assessorato rilevante dal punto di vista economico“.
L’appello contro la decisione del G.I.P. era stato avanzato dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo, insieme ai sostituti Tiziana Laudani e Alessandra Tasciotti. La pronuncia del Tribunale del Riesame non era ancora esecutiva.
Inchiesta “Athena”
L’inchiesta “Athena“, condotta dai carabinieri della compagnia di Paternò, avrebbe fatto emergere gli interessi del clan Morabito nelle aste giudiziarie di immobili nelle province di Catania e Siracusa. La Procura di Catania ha richiesto il rinvio a giudizio per 49 indagati, accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, traffico e spaccio di stupefacenti, turbata libertà degli incanti aggravata dal metodo mafioso e corruzione.