SICILIA – Tanti sono i potenziali errori del viaggiatore. Bisogna, però, conoscerli per evitarli a tutti i costi e questa guida ha proprio lo scopo di “illuminarvi” il cammino.
Oggi ci occuperemo della fase centrale del viaggio: è bene evitare di non pianificare un margine di flessibilità. Vediamo un po’.
Gli “errori” del viaggiatore
Viaggiare non vuol dire soltanto preparare la valigia, comprare il biglietto e partire. C’è dell’altro: accanto ai consigli di chi già è stato in quel medesimo posto, si deve tenere a mente un vero e proprio ABC di cosa è bene fare e cosa, soprattutto, non fare.
Gli errori che si incontrano in corso d’opera, però, aiutano a migliorare per i prossimi tour in giro per il mondo. Meglio, in ogni caso, prepararsi in anticipo. Oggi analizziamo uno degli sbagli più comuni che si distingue per la sua frequenza e le sue conseguenze: non pianificare un margine di flessibilità.
Un altro errore è quello di far sapere a tutti che siamo turisti, ecco il nostro articolo di riferimento: Link.
“Il programma va rispettato costi quel che costi”
Chi non ama fare liste, itinerari precisi e pianificare ogni minuto delle vacanze? La tentazione di voler “vedere tutto” porta spesso a creare agende fitte, con spostamenti serrati, visite a musei e monumenti, e persino pause pranzo cronometrate.
Ma cosa succede quando qualcosa va storto? Un volo in ritardo, una fila inaspettata o, semplicemente, la stanchezza possono trasformare un programma ben congegnato in una fonte di stress.
Un piano troppo rigido elimina la possibilità di vivere il viaggio in modo autentico. Avere un margine di flessibilità consente di:
- cogliere l’imprevisto positivo, come un mercatino locale scoperto per caso o un consiglio prezioso ricevuto da un abitante del posto.
- evitare l’ansia causata da imprevisti che, inevitabilmente, si presentano.
- godersi il momento, invece di correre da un’attrazione all’altra senza realmente assaporare l’esperienza.
I consigli per evitare l’errore
Ecco alcuni consigli per lasciare spazio alla flessibilità:
- Meno è meglio: riducete il numero di attività giornaliere. Meglio visitare pochi luoghi con calma che tanti di corsa.
- Pianificate tempi “morti”: prevedete momenti senza un programma preciso, da dedicare a riposare o esplorare senza meta.
- Informatevi, ma non troppo: lasciate spazio alla sorpresa. Le guide e i blog sono utili, ma affidarsi solo a essi può limitare la scoperta spontanea.
- Flessibilità negli spostamenti: se possibile, optate per biglietti aperti o annullabili e alloggi che consentano modifiche senza penali.
Viaggiare è una metafora della vita: non possiamo controllare tutto, e a volte è proprio nelle deviazioni che si nasconde la vera magia.
Quindi, la prossima volta che preparate le valigie, ricordatevi di aggiungere un elemento fondamentale al vostro itinerario: la libertà.