CATANIA – Voleva discutere a quattr’occhi con il nuovo fidanzato della sua ex, da cui era nato anche un bambino. Così Calogero Michael Romano (20 anni), ha deciso di dare appuntamento a Giuseppe Francesco Castiglione (21 anni) al Fortino. Alle 15 di un normale giovedì pomeriggio l’incontro, le parole (forse di troppo), la discussione e i colpi di pistola. Sei per l’esattezza, cinque dei quali andati a segno, sparati alle spalle di Giuseppe da Calogero.
Da lì la fuga dell’aggressore e la corsa contro il tempo in ospedale, al Garibaldi Centro, per salvare Giuseppe. Nel nosocomio catanese, la vittima, è stata sottoposta a intervento chirurgico d’urgenza. A nulla è valso l’aiuto dei medici, il cuore del giovane ha cessato di battere alle sei del mattino di oggi.
La sparatoria del Fortino: dall’incontro tra Calogero e Giuseppe al sangue
Poche ore dopo la fuga, invece, Calogero ha deciso di andarsi a costituire, in Caserma, a Misterbianco. Qui, interrogato per ore, ha raccontato la sua versione. La storia con la sua ex ragazza da cui era nato un figlio, la fine della relazione e l’arrivo del nuovo fidanzato di lei, Giuseppe. Il fermato, reo confesso, ha ammesso la responsabilità del delitto, spiegando che il gesto era legato alla nuova relazione della sua ex, madre del loro figlio, con la vittima. Non ha fornito, però, dettagli sull’arma utilizzata.
Durante la notte, la Squadra Mobile della Questura gli ha notificato un fermo per tentato omicidio aggravato, reato che sarà ora riformulato dalla Procura in omicidio aggravato premeditato. Perché Calogero all’appuntamento con Giuseppe c’è andato armato: aveva portato con sé una pistola calibro 6,35 con cui ha esploso almeno sei colpi. Cinque hanno raggiunto la vittima agli organi vitali come polmoni e milza. Gli investigatori, in piazza Palestro, hanno infatti rinvenuto sei ogive e un bossolo inesploso.
La Procura, coordinata dal procuratore aggiunto Fabio Scavone, prosegue le indagini per chiarire ulteriori dettagli sulla vicenda.
Quando l’odio prevale sull’amore
Due anni fa la famiglia Castiglione era stata colpita da una terribile tragedia. Il padre, Francesco (38 anni), era rimasto vittima di un incidente sul lavoro in via Acquicella, a Catania. Letali le lesioni riportate dopo una caduta da un’impalcatura allestita per la ristrutturazione della casa del figlio, fratello di Giuseppe.
In città c’è sgomento per la vicenda. Ci si chiede il perché giovanissimi girino armati per le strade. Perché dalle parole si passi facilmente ai fatti. Perché è diventato così facile premere un grilletto e sparare. Perché l’odio prevale sempre più spesso sull’amore.