ADRANO – Quattro pregiudicati sono stati fermati ad Adrano per furto di energia elettrica. Eseguita nei giorni scorsi dalla Polizia di Stato un’articolata e complessa attività di controllo per prevenire e contrastare proprio il fenomeno degli allacci abusivi.
Furto di energia elettrica ad Adrano
In questo caso, le verifiche dei poliziotti del commissariato di via Della Regione sono state incentrate su un complesso di case popolari del quartiere Cappellone. In quest’ultimo, è stato richiesto l’intervento dei tecnici specializzati della società di distribuzione per ispezionare tutti i contatori.
L’ispezione
L’accertamento tecnico ha riguardato sei appartamenti che compongono la palazzina. Sono state riscontrate anomalie in quattro abitazioni con l’utilizzo improprio di cavi in rame, morsetti e interruttori differenziali, creando una sostanziale manomissione dei contatori.
I controlli approfonditi hanno permesso di accertare come gli inquilini dei quattro appartamenti avessero allacciato abusivamente le loro abitazioni alla rete elettrica. Infatti, usufruivano dell’energia per un valore corrispondente a diverse migliaia di euro. Ad esempio, alimentavano climatizzatori ed elettrodomestici di vario tipo, ad alto assorbimento di corrente, senza pagare il relativo servizio.
L’ulteriore pericolo
Oltre a rubare l’energia, i quattro hanno messo a repentaglio la sicurezza dei propri nuclei familiari con la manomissione dei contatori. In quest’ultimi erano stati disabilitati i sistemi di sicurezza, rendendo concreto il rischio di incappare in corto circuiti e incendi.
Infatti, durante i controlli dei poliziotti e di distacco da parte degli operatori del servizio elettrico, da uno dei contatori manomessi si è sprigionata una fiammata che ha rischiato di investire il tecnico. Fortunatamente è riuscito a scongiurare qualsiasi danno grazie al corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale.
Identificati i quattro condomini adraniti, tutti pregiudicati, sono stati denunciati per furto aggravato di energia elettrica. Rimane però da osservare il principio di presunta innocenza degli indagati, valevole ora e fino a condanna definitiva.