Appello di Tanasi ai sindaci per vietare i botti di Capodanno

Appello di Tanasi ai sindaci per vietare i botti di Capodanno

ITALIA – Il segretario nazionale del Codacons, Francesco Tanasi, lancia un ultimo appello ai sindaci affinché emanino ordinanze per vietare i botti di Capodanno.

Vietare i botti di Capodanno

Una richiesta che arriva in un momento cruciale, vista l’imminenza dei festeggiamenti di fine anno, e che si basa su motivazioni solide legate alla sicurezza dei cittadini, alla tutela dell’ambiente e alla protezione degli animali.

Tanasi ricorda che, già nelle settimane scorse, il Codacons aveva sollecitato l’intervento del Ministro dell’Interno per intensificare i controlli sulla vendita di fuochi d’artificio illegali, ribadendo l’urgenza di contrastare una pratica che ogni anno causa centinaia di feriti, anche gravi.

L’appello di Tanasi

Non si tratta solo di un’usanza primitiva e pericolosa, poiché l’utilizzo dei botti, anche quelli legali e usati correttamente, provoca un pericoloso incremento delle polveri sottili (PM10). Ogni anno, il primo gennaio, i livelli di PM10 nelle città italiane superano ampiamente il limite di legge di 50 microgrammi al metro cubo, con valori che possono essere doppi o tripli rispetto alla media del periodo. Questo aumento ha gravi ripercussioni sulla salute, in particolare per bambini, anziani e persone con problemi respiratori.

A ciò si aggiungono i gravi danni provocati agli animali. I botti possono causare spaventi tali da portare alla morte di molti animali domestici, spesso per fughe disperate, o causare danni irreversibili all’udito e gravi traumi psicologici.

Rinnova l’invito

Tanasi sottolinea con soddisfazione che numerosi sindaci, negli ultimi anni, hanno accolto la richiesta del Codacons, vietando i botti nei rispettivi territori. Tuttavia, serve un’azione coordinata e diffusa per proteggere tutta la popolazione e il nostro ambiente.

Il Codacons rinnova quindi l’invito alle amministrazioni locali e ai cittadini a scegliere un Capodanno sicuro, rispettoso della salute e dell’ambiente, rinunciando a una pratica ormai anacronistica e pericolosa.