PALERMO – Prima notte in tenda per i lavoratori della formazione professionale. In cinque da ieri sono in viaggio: da piazza Indipendenza a piedi fino a Roma per incontrare Papa Francesco.
“Siamo in marcia, la strada e’ tanta ma noi arriveremo a Roma – ha dichiarato Daniela Lo Giudice raggiunta a telefono – con noi c’erano altri due colleghi ma li abbiamo costretti a tornare a casa visto che avevano problemi di salute”.
Per la dipendente Anfe ” il grido di 8000 famiglie non può restare confinato in questa isola. Siamo vittime del governo Crocetta”.
Il gruppetto (tre catanesi e due palermitani) e’ appena giunto nel paese di Trabia. Una lunga maratona raccontata passo dopo passo su Facebook attraverso scatti e commenti.
La sfida e’ raggiungere la capitale dove i lavoratori sperano di essere ricevuti dal Pontefice per denunciare la grave crisi che ha colpito il mondo della formazione in Sicilia. “Andiamo da Papa Francesco – ci dice Daniela – a denunciare la grave crisi sociale che attanaglia la Sicilia”. E aggiunge. “Ringraziamo i colleghi della formazione che in queste ore ci stanno accompagnando con la loro solidarietà”. Infine un appello. “Invitiamo tutti ad unirsi a questa lotta”.
CATANIA – Intanto a Catania i lavoratori della formazione professionale continuano a portare avanti la loro protesta. Dopo la manifestazione di lunedì a Palazzo Esa, stamattina il picchetto si e’ spostato sotto la Prefettura. “Abbiamo consegnato un documento contenente le nostre richieste al vice prefetto dott. Monea – ci racconta uno di loro – Chiediamo che venga aperto subito un tavolo all’ufficio provinciale del lavoro per attivare la cassa integrazione che aspettiamo da mesi. Attualmente siamo senza lavoro, senza alcun sostegno al reddito e in attesa di una chiamata dal Ciapi, Una situazione insostenibile.”.