Catania, tagli al trasporto locale: pronto un tavolo di confronto fra le parti

Catania, tagli al trasporto locale: pronto un tavolo di confronto fra le parti

CATANIA – La Prefettura di Catania convocherà un tavolo con i sindacati, l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Giovanni Pizzo, il sindaco di Catania, Enzo Bianco, per i tagli al trasporto locale. È quanto è stato assicurato oggi, nel corso dell’incontro con le delegazioni sindacali assieme alle rispettive federazioni in occasione dello sciopero regionale indetto da Cgil, Cisl e Uil, Filt, Fit e Uiltrasporti.

In contemporanea con la manifestazione regionale, a Catania si è svolto oggi un presidio di Cgil, Cisl, Filt Cgil e Fit Cisl, per chiedere l’attenzione e l’intervento della Prefettura. Una delegazione è stata ricevuta dall’Ufficio Territoriale di Governo. Per la Cgil etnea, c’erano il segretario generale Giacomo Rota, e Alessandro Grasso, segretario generale Filt Catania, invece per la Cisl di Catania, il segretario territoriale Rosario Pappalardo e Mauro Torrisi, segretario generale provinciale Fit.

Oltre al tema del trasporto locale da affrontare anche in chiave di area metropolitana, con la partecipazione degli altri vettori interessati, le preoccupazioni dei sindacati sono legate soprattutto alla grave situazione finanziaria dell’Amt spa, per la quale ai tagli decisi per il Tpl regionale, si aggiunge una riduzione doppia dei corrispettivi.

Fino al 2012dicono Cgil, Cisl, Filt e Fitla Regione pagava per 13,8 milioni di chilometri percorsi dai mezzi Amt, oggi solo per 9 milioni. A oggi, dunque, il servizio ha subito notevoli riduzioni e tagli a danno dei cittadini che usano ancora i mezzi pubblici e i lavoratori non hanno percepito lo stipendio, con conseguente disagio e difficoltà per le loro famiglie. E va chiarita ancora la posizione del Comune di Catania e il suo impegno per il finanziamento”. 

A livello regionale, al capitolo di spesa dei trasporti urbani per il 2015, è stata decisa un’ulteriore riduzione dei corrispettivi, a partire dal 1° luglio, del 15%. La riduzione si aggiunge al 20% degli anni precedenti e all’ulteriore e annunciata riduzione del 25% per il 2016. Ciò posiziona la Sicilia come fanalino di coda fra le regioni d’Italia.