Domani sciopero per i diritti dei lavoratori: a Palermo i metalmeccanici incrociano le braccia

Domani sciopero per i diritti dei lavoratori: a Palermo i metalmeccanici incrociano le braccia

PALERMO – Domani, a partire dalle 9, i metalmeccanici palermitani saranno in sciopero davanti alla sede di Sicindustria, in via XX Settembre, a Palermo. La protesta, proclamata a livello nazionale, è organizzata nel capoluogo siciliano da Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm.

Sciopero per i diritti dei lavoratori

Lo sciopero è stato presentato oggi durante un incontro alla Casa della Cooperazione di Palermo, alla presenza di Luca Trevisan, segretario organizzativo della Fiom-Cgil nazionale. “Sarà una giornata significativa per i metalmeccanici palermitani“, ha dichiarato Trevisan. “Lo sciopero si articolerà nelle prossime settimane anche in altre province siciliane e nel resto del Paese. Federmeccanica ha respinto tutte le nostre richieste riguardanti aumenti salariali, contrasto alla precarietà e riduzione dell’orario di lavoro. A livello nazionale, il contratto coinvolge oltre un milione e mezzo di lavoratori del settore“.

La mobilitazione mira al rinnovo del contratto collettivo di lavoro della categoria. “Si tratta di una delle otto ore di sciopero programmate a livello nazionale tra dicembre e gennaio“, ha spiegato Francesco Piastra, segretario organizzativo della Cgil Palermo. “Federmeccanica, dopo numerosi incontri a Roma, ha interrotto le trattative, ignorando le richieste contenute nelle piattaforme. Abbiamo quindi deciso di proclamare lo sciopero per riaprire il dialogo e ribadire la volontà di ottenere il contratto“, ha concluso Piastra.

USB: protesta confermata per tutta la giornata del 13 dicembre

Dalla Usb arriva una nota stampa sulla protesta: “Con una sentenza del 28 marzo 2024, il Tar del Lazio si era espresso contro l’ordinanza con cui il ministro Matteo Salvini aveva ridotto lo sciopero nazionale del trasporto pubblico locale, indetto da USB e altre organizzazioni sindacali, per il 15 dicembre 2023. Tale sentenza annullava l’ordinanza ministeriale e condannava il Ministero al pagamento delle spese legali.

A distanza di un anno, in circostanze analoghe e con le stesse motivazioni, il ministro ha adottato nuovamente un’ordinanza che riduce l’agitazione a sole 4 ore. Anche questa volta, Salvini ha ignorato l’operato della Commissione di Garanzia, che aveva già riconosciuto la piena legittimità dello sciopero del 13 dicembre, limitandosi a escludere il trasporto aereo, in quanto interessato da un’altra mobilitazione a breve distanza.

Come nel caso dello sciopero del 15 dicembre 2023, il TAR aveva chiarito che l’intervento del ministro è giustificato solo in presenza di “speciali ragioni di necessità e di urgenza” legate a fatti sopravvenuti e rilevanti. Tuttavia, Salvini non ha presentato alcuna motivazione straordinaria per giustificare la riduzione dello sciopero. Anche lo scorso anno il TAR aveva evidenziato l’assenza di tali elementi, criticando il ministero per essersi limitato a fare riferimento a fatti già noti alla Commissione.

Nonostante la sentenza chiara e recente del TAR, il ministro ha reiterato quello che USB considera un abuso, adottando un provvedimento privo di fondamento. Questa situazione rappresenta un ulteriore aggravio in un contesto già segnato da una legislazione restrittiva sugli scioperi, con interventi discutibili che limitano ulteriormente il diritto dei lavoratori.

La misura è colma. USB non rispetterà l’ordinanza ministeriale, ritenendola palesemente illegittima. Lo sciopero del 13 dicembre è confermato per l’intera giornata“.