ENNA – Conferito accreditamento all’università Kore di Enna dal sistema Anvurs.
Accreditamento alla Kore, la decisione dell’Anvurs
Il ministro Anna Maria Bernini ha conferito l’accreditamento all’ateneo con il decreto 1831, pubblicato oggi sul sito del Mur. La decisione è scaturita dal giudizio soddisfacente per i requisiti di qualità per oltre la metà dei rigorosi criteri di valutazione messi a punto secondo gli standard europei.
L’accreditamento è stato attributio su conforme parere dell’Agenzia nazionale per la valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvurs) che per legge verifica ogni cinque anni le condizioni di funzionamento di tutti gli atenei italiani.
Le valutazioni positive dell’ateneo
Lusinghiero il giudizio assegnato alla Kore, in particolare sull’adeguatezza delle attrezzature e delle tecnologie. Sono state espresse valutazioni positive per l’architettura del sistema di governo, il ruolo partecipativo attribuito agli studenti, le strutture e infrastrutture didattiche e scientifiche, la gestione delle informazioni e della conoscenza, nonché per il sistema di assicurazione della qualità e il funzionamento dei relativi organi.
Con questo risultato, la Kore potrà proseguire i propri programmi di sviluppo senza limitazioni fino al 2029. In quell’anno inizierà, per legge, il terzo ciclo di accreditamento, della durata massima di cinque anni.
La Kore è la prima università a ricevere l’accreditamento
L’ateneo ennese è il primo in Sicilia a ricevere l’accreditamento secondo il sistema Ava3, avviato nel 2023 dall’Anvur. Finora sono state valutate 15 università italiane, 11 delle quali hanno ottenuto lo stesso giudizio della Kore, tra cui Camerino, Perugia, Torino, Udine, Humanitas e lo Iulm di Milano. Solo il Politecnico di Torino ha ricevuto una valutazione più alta, sempre per cinque anni.
“Grande soddisfazione” è stata espressa dagli organi accademici e di governo dell’ateneo. Nel 2015, quando fu introdotto il sistema europeo di valutazione, la Kore aveva ricevuto un accreditamento limitato a tre anni. Questa volta, il giudizio è stato basato sulla visita di una commissione di esperti a Enna e sulla documentazione prodotta dall’università.
