SIRACUSA – “Ho ucciso io Eligia”. Colpo di scena sull’omicidio dell’infermiera siracusana Eligia Ardita, 35 anni.
Il marito Chriistian Leonardi era l’indagato numero uno per l’assassinio della moglie, morta a gennaio scorso insieme con la figlioletta Giulia che teneva in grembo all’ottavo mese di gravidanza.
Dopo diversi mesi, l’uomo si è presentato in caserma, al Comando Provinciale, e stamattina avrebbe confessato aprendo così nuovi scenari su quell’omicidio che fino a ieri sembrava ancora irrisolto.
Una folla di cronisti ha assaltato la famiglia che, insieme con l’avvocato Billardita, ha sempre chiesto verità e chiarezza.
Le parole di Christian arriverebbero a meno di 24 ore dall’ispezione dei Ris in casa di Eligia per prelevare delle tracce che avrebbero potuto dare nuovi elementi agli inquirenti per risolvere il caso.
Caso che forse oggi trova la parola “fine”.
Quella sera del 19 gennaio, Eligia aveva finito di cenare con i suoi genitori. Due ore dopo, erano le 23 e 30 circa, con una botta in testa che le ha provocato un trauma cranico, è morta per asfissia da rigurgito.
Il marito ha avvertito il 118 e il suocero ma per la brava infermiera siracusana non c’è stato più nulla da fare. La corsa, dunque, in ospedale per salvare la bambina che teneva in grembo ma neanche Giulia, così si sarebbe dovuta chiamare, ce l’ha fatta.
Strani, molto strani, gli atteggiamenti di Christian nei giorni e mesi successivi, tanto da non convincere gli inquirenti che hanno scritto nero su bianco il suo nome sul registro degli indagati per omicidio volontario.
Oggi la svolta.
Nella giornata odierna infatti, unitamente al proprio difensore, Christian Leonardi si è sottoposto ad interrogatorio dinanzi al Procuratore Aggiunto della Procura della Repubblica di Siracusa, Fabio Scavone, ed ai Carabinieri della locale Compagnia, durante il quale ha reso ampia confessione ammettendo le proprie responsabilità. Al termine, Christian Leonardi è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto per le ipotesi di reato di omicidio volontario aggravato e procurato aborto ed associato nella Casa Circondariale di Siracusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria aretusea. I dettagli della vicenda saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà domani, 20 settembre 2015, alle ore 10:30, nella sede del Comando Provinciale CC di Siracusa, alla presenza del Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Siracusa, Francesco Paolo Giordano, e del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Siracusa, colonnello Luigi Grasso.